FRANCIABeyond: Two Souls, quando il videogame diventa un film

PARIGI - David Cage è uno che ama sperimentare, azzardare, mescolare generi e visioni. Game director fra i più conosciuti e apprezzati, con la sua casa di produzione Quantic Dream ha sviluppato uno dei prodotti video ludici di maggiore interesse dell’ultimo anno, Beyond: Two Souls. Un gioco che ha come pregio, ma anche come principale difetto, quello di poter essere difficilmente spiegato e categorizzato.

Beyond: Two Souls è soprattutto un'esperienza, una commistione di generi narrativi e visivi che supera i limiti e i confini dei normali videogiochi. Proprio per questo, lasciare trapelare troppo della trama sarebbe controproducente, basti solo sapere che la protagonista si chiama Jodie Holmes, ed è una ragazzina costretta a condividere il proprio corpo con Aiden, un'entità soprannaturale estremamente potente e talvolta spaventosa. Lungo un arco di tempo che abbraccia quindici anni della vita di Jodie, il giocatore si troverà ad affrontare frammenti cronologicamente sparsi della sua esistenza, influenzando con le proprie scelte il corso degli eventi e dei finali.

Ma lo scopo di Beyond è soprattutto quello di creare un tutt’uno tra cutscene, ovvero le sequenze narrative in cui solitamente il giocatore non può intervenire, e i momenti di gaming, trasformando il videogioco in una sorta di film interattivo, per un'immersione totale nella storia, che emoziona, stordisce, coinvolge anche grazie a un lavoro grafico sorprendete: a interpretare la storia sono infatti due attori in carne e ossa, la splendida Ellen Page e il tenebroso Willem Dafoe, digitalizzati straordinariamente, e la cui prova recitativa contribuisce in maniera notevole alla riuscita del game, che aldilà delle inevitabili pecche di sceneggiatura e realizzazione, ha comunque il merito di spingersi in un territorio nuovo e sorprendete.