Naughty Dog firma un gioco strabiliante e coinvolgente
SANTA MONICA - Ci sono videogiochi più o meno riusciti, ce ne sono di pessimi, o di grande spessore. E poi ci sono i capolavori. The Last Of Us, ultima fatica dello straordinario team di Naughty Dog (già creatore della serie di grande successo Uncharted), che lo ha sviluppato in esclusiva per Playstation 3, si ascrive di diritto a quest'ultima categoria.
E questo non tanto perché propone qualcosa di particolarmente originale a livello di trama o gameplay, ma piuttosto perché The Last Of Us supera il concetto di mero videogame, diventando opera d'intrattenimento globale, nel quale la narrazione di stampo cinematografico si mescola con uno splendore visivo e una giocabilità semplicemente perfetta.
Prendendo spunto dall'ormai classica tradizione di stampo post-apocalittico (l'eco di The Walking Dead risuona tra i paesaggi spettrali e abbandonati), Naughty Dog immagina un mondo devastato da una pandemia che in un ventennio ha trasformato la quasi totalità della popolazione mondiale in bestie zombesche, mentre i pochi non contagiati vivono in condizioni tragiche.
The Last Of Us racconta proprio la storia di due sopravvissuti diversissimi: Joel, un uomo cupo e spezzato nell'animo, che viene incaricato di accompagnare Ellie, quattordicenne nata e cresciuta in questo mondo distrutto, dall'organizzazione chiamata Le Luci.
Il gioco si sviluppa intorno a questo viaggio, e nel quale vedremo crescere il rapporto fra i due protagonisti attraverso un susseguirsi di avventure e incontri emozionanti e drammatici, che portano a una totale ed empatica immersione del gamer.
Per quanto riguarda il gameplay, The Last Of Us mescola efficacemente elementi survival horror, adventure e third person shooting, mentre dal punto estetico propone uno spettacolo letteralmente grandioso, che si esalta nelle ambientazioni ispirate, nei dialoghi eccellenti, e in una colonna sonora da brivido.