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ItalianoGoogle: le tendenze si rilevano anche con le key words

02.01.04 - 15:58
Come rilevare tendenze di mercato attraverso il monitoraggio di tutte le parole chiave digitate sul motore di ricerca in tutto il mondo.
Google: le tendenze si rilevano anche con le key words
Come rilevare tendenze di mercato attraverso il monitoraggio di tutte le parole chiave digitate sul motore di ricerca in tutto il mondo.

Che Google sia ormai diventato il più popolare motore di ricerca del mondo, è un fatto consolidato. Ogni giorno, milioni di utenti Internet, ricercano, tra i meandri della rete, informazioni, prezzi, news, contatti e chi ne ha più ne metta. Con gesti sempre più naturali, digitiamo le parole chiave (key words, per dirla in gergo internettiano) necessarie alla nostra ricerca e il mondo, senza esagerare, è praticamente a nostra disposizione sulla nostra scrivania.

Google, con una logica di selezione delle informazioni presenti in rete diversa da quella di altri motori “storici” su Internet, ha permesso agli utenti di trovare e selezionare le informazioni con più facilità e velocità.

Fondata nel 1998 da due studenti Ph.D di Stanford, Larry Page e Sergey Brin, già nel giugno del 1999 Google è riuscita ad ottenere finanziamenti pubblici per 25 milioni di dollari. Tra i finanziatori della società figurano Kleiner Perkins Caufield & Byers e Sequoia Capital.
Anziché utilizzare una tecnologia di ricerca basata solo su parole chiave o su metaricerche, Google utilizza la tecnologia PageRank ™ , il cui brevetto è in attesa di approvazione, che è stata specificatamente progettata per selezionare automaticamente i risultati più rilevanti.

PageRank "misura" l'importanza delle pagine Web in modo obiettivo e la calcola utilizzando un'equazione costituita da 500 milioni di variabili e da oltre 2 miliardi di termini.

I sistemi di ricerca complessi e automatici di Google sono studiati per impedire qualsiasi interferenza da parte degli utenti. A differenza di altri motori di ricerca, Google è strutturato in modo che nessuno possa influire sui risultati della ricerca o modificare i risultati per scopi commerciali.
Ma cosa significa “Google”? Il nome non è altro che un gioco di parole. Deriva dal termine 'googol' coniato da Milton Sirotta, nipote del matematico americano Edward Kasner, per indicare un numero caratterizzato da un 1 iniziale e seguito da 100 zeri.

Veniamo ora al punto più interessante di Google: il rilevamento di tendenze attraverso il prezioso monitoraggio di tutte le parole chiave digitate sul motore di ricerca in tutto il mondo. Non solo. Essendo Google presente in molte nazioni con una versione personalizzata nella lingua e in alcuni contenuti, è possibile addirittura classificare queste tendenze per ogni Paese.

Per esempio, in Google Italia la donna più popolare, quindi la più ricercata sul motore di ricerca, è Pamela Anderson seguita da Elisabetta Canalis, Federica Fontana, Randy Ingerman e Manuela Arcuri. In Olanda, passando dalle donne ai motori (per i dolori non abbiamo rilevato tendenze), la marca d’auto più ricercata su Google è la Ferrari e, a seguire, BMW, Mercedes-Benz, Audi e Honda. Insomma, se agli italiani piace la Canalis, gli olandesi se la porterebbero a spasso con una BMW.

Passando negli States e analizziamo i dati relativi ai più popolari film ricercati durante lo scorso mese di settembre, troviamo al primo posto Matrix, poi 2 Fast 2 Furious, Lord of the Ring, Finding Memo ed infine Pirates of the Caribbean.

Qualche curiosità? Sempre negli Usa in settembre, il terzo criterio di ricerca più utilizzato è stato: “idee di costumi per Holloween”. Nell’ambito “news, informazione”, la seconda parola più utilizzata (guarda un po’) è Iraq e la decima “Schwarzenegger”. In Germania l’artista più ricercato in rete è risultato Eminem e in Spagna l’uomo più interessante sembra essere David Beckham.

Torniamo in Italia e, per precisione, anche un po’ in Ticino visto che Google Svizzera è un “assemblaggio” di Google Italia, Francia e Germania. Selezioniamo i marchi aziendali più ricercati. Al primo posto troviamo la compagnia aerea “low cost” Ryanair, seguono Alitalia, Nokia, Ikea e Ferrari. A parte l’ultima della lista che è più difficoltosa da analizzare perché associabile anche alle imprese sportive della casa automobilistica di Maranello, gli altri marchi sono un valore commerciale incredibile. Limitiamoci ad un analisi molto grezza, anche perché non fatta certo da professionisti del settore. Ai primi due posti abbiamo due compagnie aeree: una a basso costo e meno riconosciuta, l’altra nella fascia di prezzo normale e, chiaramente, molto più popolare. Per prima cosa si intuisce che ciò che ha a che fare con viaggi e vacanze è un’esigenza: per alcuni da colmare con costi ridotti all’osso e per altri senza troppo badare al prezzo. Nokia è il terzo marchio digitato dagli italiani (e forse anche dai Ticinesi). Qui è banale sottolineare l’importanza del “cellulare” per un abitante della vicina penisola.

Quarto posto per Ikea: mobili a basso costo. E l’analisi in questo caso potrebbe essere particolarmente importante se fatta da specialisti. Nel Paese del mobile con la “M” maiuscola, uno dei maggiori esportatori nel mondo, l’italiano medio cerca alternative. Probabilmente indirizzati più al risparmio che al design o alla qualità, gli italiani sono attratti dalle proposte del colosso del mobile “acquista e montatelo”.

Queste tendenze rilevate dall’utilizzo di un motore di ricerca su Internet, che di primo acchito sembrano banali e puramente curiose, non sono certo da sottovalutare. Sempre più analisti, infatti, utilizzano queste informazioni per disegnare una panoramica generale delle esigenze dei consumi aggiornata mese per mese. Dati che, fino a qualche anno fa, erano recuperabili con molto dispendio di costi e che pochi si potevano permettere, oltre al fatto, non di poca importanza, che spesso queste rilevazioni venivano generate in ritardo rispetto ai reali cambiamenti di tendenza.

Quando si dice che le “parole” possono cambiare il mondo… Rimanete qui o ci cerchiamo in Google?

(Gianni Giorgetti - laRegione Ticino)

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