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UN DISCO PER L'ESTATEStacy e quella dedica da Rappi: «Gli eroi non muoiono mai»

30.07.19 - 07:00
Otto volte capocannoniere su nove stagioni: Roest è stato simbolo e idolo della squadra sangallese 
Keystone, archivio
Stacy e quella dedica da Rappi: «Gli eroi non muoiono mai»
Otto volte capocannoniere su nove stagioni: Roest è stato simbolo e idolo della squadra sangallese 

UN DISCO PER L'ESTATE

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RAPPERSWIL - Nove stagioni disputate in riva al lago. Otto volte capocannoniere della squadra. 479 partite con la maglia del Rapperswil condite con la bellezza di 496 punti (149 reti). Non sorprende quindi che Stacy Roest sia diventato un simbolo dei sangallesi e un idolo della tifoseria locale. 

Nato a Lethbridge, la quarta città dell’Alberta, nel 1974, Roest esordisce nelle leghe giovanili canadesi con la maglia dei Medicine Hat Tigers a soli 16 anni. In WHL disputa cinque ottime stagioni, mettendo a referto 466 punti in 324 match, ma questo non gli basta per destare l’interesse delle franchigie di NHL. Il giovane Stacy non viene infatti draftato. Ma non molla. Firma un contratto da free agent con l’organizzazione dei Detroit Red Wings e si fa le ossa in AHL. Nelle minors accumula quasi 250 partite (condite da 218 punti), prima di ricevere la chiamata tanto agognata. Quella della NHL, in cui esordisce nella stagione 1998/99. Dopo i due anni in chiaro-scuro ai Minnesota Wild – il trasferimento era avvenuto a seguito dell’Expansion Draft del 2000 – e il successivo ritorno (infelice) a Detroit, dove gioca praticamente sempre nel farm-team, Roest decide di tentare l’avventura europea. E firma per il Rapperswil. 

In Svizzera Stacy ritrova la voglia di giocare. E diventa un giocatore dominante. La sua tecnica sopraffina e la sua intelligenza gli permettono di diventare un punto di riferimento per i compagni ai quali regala (spesso) assist al bacio. Roest diventa un idolo. Un giocatore simbolo del Rapperswil. Per 9 stagioni trascina la squadra. Fino all’addio nel 2012, quando a 38 anni decide di appendere i pattini al chiodo. Tornerà al vecchio Lido tre anni dopo per festeggiare il 70esimo del club. In questa occasione verrà salutato da una coreografia mozzafiato a lui dedicata. Perché Roest è rimasto nel cuore di tutti i tifosi. Ma non solo. Anche la società gli rivolge parole al miele sui social: «Gli eroi non muoiono mai». E lui, per i sangallesi, eroe lo è stato per davvero.

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