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LUGANOUn grande omaggio alla letteratura catalana

24.05.18 - 06:00
Lo curerà Gilberto Isella, alla presenza dei poeti Silvia Aymerich e Pau Joàn Hernàndez. Ma non finisce qui...
Un grande omaggio alla letteratura catalana
Lo curerà Gilberto Isella, alla presenza dei poeti Silvia Aymerich e Pau Joàn Hernàndez. Ma non finisce qui...

LUGANO - Venerdì 1° giugno Poestate farà un grande omaggio alle letteratura catalana. 

Gilberto Isella presenta un viaggio nell'universo poetica della (recentemente) turbolenta regione spagnola, insieme ai poeti Silvia Aymerich e Pau Joàn Hernàndez. 

Il catalano, parlato in Catalogna, Andorra, isole Baleari e Valencia, appartiene al gruppo romanzo e ha molte affinità con la lingua occitanica, diffusa in Francia nei Pirenei Orientali. A tutt’oggi non pochi scrittori catalani mantengono contatti con i loro colleghi occitani. La letteratura catalana nasce nel Basso Medioevo, dove a rappresentarla sono in particolare i trovatori, tra i quali spicca Cerverì de Girona. Una figura di importanza europea è quella del filosofo e teologo Raimondo Lullo (1232-1316). Quanto al filone epico, va segnalato il poema cavalleresco "Tirant lo Blanc", uscito nel Quattrocento. Ma è solo nell’Ottocento, dove risalta il nome di Jacint Verdaguer, autore del poema "L’Atlantida", che la letteratura catalana prende piena coscienza di sé.

Nel primo Novecento s’impone Joan Maragall, mentre il secondo dopoguerra è illustrato da poeti diversi tra loro per mentalità e stile. Molti hanno assimilato la lezione della poesia europea più innovativa, da Rilke a Eliot. I nomi di maggior interesse sono quelli di Josep Carner, Carles Riba, Salvador Espriu e Agustì Bartra. Alcuni scrittori, durante la Guerra civile (1936-39) hanno
conosciuto l’esilio in Francia. Poestate 2018 offre l’occasione di far conoscere al pubblico ticinese due figure eminenti dell’odierna poesia (e cultura) catalana, molto attivi sul territorio, che leggeranno testi nella lingua originale ma di cui sarà data anche una versione italiana.

Silvia Aymerich-Lemos, residente a Barcellona, è poetessa, narratrice e traduttrice. Ha studiato in vari collegi e università, in Catalogna e all’estero. Sue poesie figurano in numerose antologie. La sua prima opera poetica, "La meva Europa", ha vinto il Premio Amadeus Oller nel 1985. È esperta di scambi interculturali. Dopo aver frequentato un istituto patrocinato dal Dipartimento di Cultura catalano, fonda Versiones multiples, un progetto multilinguistico di traduzioni reciproche tra autori viventi. Come prosatrice, ha dato alle stampe diversi volumi. Si segnalano "Ulls de pantera" (1994) e il racconto fantastico "Pelle di luna" (2017).

Pau Joàn Hernàndez, nato a Barcellona nel 1967, è narratore, poeta e critico. Esordisce con il romanzo "Tot et serà pres" (1986), che tratta il problema dell’eutanasia. Ne seguiranno quasi una trentina. Tra gli ultimi "L’Illa de la pedra inquieta" (2009), ricompensato con il White Ravens di Monaco nel 2010. Al suo attivo diverse raccolte poetiche, di cui si segnalano "Joc de Daus" (1988) e "Camarades grecs" (1992). Combina attualmente il suo lavoro letterario con quello di traduttore (300 libri pubblicati, dal basco, francese, galiziano e spagnolo). Insegna presso la Facoltà di Traduzione e Interpretazione dell’Universitat autònoma de Barcelona.

Gilberto Isella (Lugano 1943) è poeta e critico letterario. Laureato in lettere e filosofia all’Università di Ginevra, ha insegnato nel Liceo cantonale di Lugano e alla SUPSI. Come critico si è occupato in particolare di poesia contemporanea e teoria letteraria. Ha tradotto dal francese Charles Racine, Jacques Dupin e Bernard Vargaftig, e dal catalano alcuni poeti contemporanei. Tra le recenti raccolte poetiche si segnalano: "Caro aberrante fiore" (Opera Nuova, 2013), "L’occhio piegato" (Book, 2015) e "Materie se non luci" (Pagine d’Arte, 2017). Per il teatro ha scritto "Messer Bianco vuole partire" (2008) e "Il giardino della vita" (con musica di J.M.Sànchez Verdù), rappresentato a Lugano e a Cuenca (Spagna) nel 2017.

Intermezzi musicali a cura di Claudio Farinone. Milanese, classe 1967, si diploma in chitarra al Conservatorio Bologna sotto la guida di Maurizio Colonna, tra le maggiori figure del concertismo classico internazionale. Dopo avere frequentato numerose masterclass e seminari di interpretazione e composizione e ottenuto premi a concorsi internazionali, inizia un’attività concertistica rivolta in particolar modo alla musica da camera, suonando, nel tempo, con diverse formazioni. Con Tanguediaduo, in duo con la flautista Barbara Tartari, svolge un percorso di ricerca sulla musica di Astor Piazzolla, tenendo oltre cento concerti monografici e registrando alcuni cd; attualmente la ricerca del duo prosegue su diversi territori della musica contemporanea. Suona e registra CD con gli ensemble Torres Quartet e Aries 4. A ottobre 2017 condivide il palco con Ralph Towner per la chiusura della mostra di Lawrence Carroll al Museo Vela di Ligornetto, eseguendo con lui alcuni duetti. Parallelamente alla carriera di musicista, dopo un ventennio di insegnamento chitarristico, approda nel 2005 alla Rete 2, canale culturale della Radio Svizzera italiana, dove conduce regolarmente programmi musicali e realizza approfondimenti speciali con alcuni dei grandi protagonisti della musica e della cultura contemporanea.

Sarà l'occasione inoltre di presentare la rivista di cultura Il Cantonetto. Fondata nel 1953 a Lugano dallo scrittore e storico Mario Agliati, scomparso a 89 anni d’età nell’ottobre 2011, è statad iretta dal fondatore fino alla fine del 2010. Poi ha raccolto il testimone il figlio Carlo Agliati, storico, che la dirige nel segno della continuità ma anche del rinnovamento. In oltre mezzo secolo di vita, la rivista ha contato sulla collaborazione di tanti amici scrittori, che intorno al Cantonetto hanno stabilito una sorta di cenobio letterario: da Francesco Chiesa, a Piero Bianconi, Adriano Soldini, Giuseppe Martinola, Giuseppe Prezzolini, Romano Amerio, Bruno Caizzi, Remo Beretta, Giovanni Orelli, Graziano Papa, solo a fare pochi nomi isolati. La rivista è aperta a tematiche territoriali che interessano il piccolo cantone svizzero subalpino di lingua e cultura italiana – il “cantonetto” ticinese appunto – posto su una trasversale di collegamento tra le patrie d’Europa. Gli argomenti sono la lingua, il dialetto, la letteratura, la storia, l’arte, la memoria, la difesa del territorio, in una prospettiva non di ripiegamento localistico, ma che dal particolare aspira ad aprirsi al globale.

Il Cantonetto pubblica generalmente tre corposi fascicoli ogni anno. A lato della rivista, anzi precedendola di alcuni anni, sono nate nel 1949, sempre fondate da Mario Agliati, le Edizioni del
Cantonetto, inizialmente sotto il nome di Edizioni della Lanterna e di Edizioni La Lampada. Sotto queste insegne sono apparse complessivamente 75 opere, l’ultima pochi mesi fa nel 2017, dedicata al carteggio della studiosa ticinese Giulia Gianella con il grande letterato italiano Carlo Dionisotti (opera curata dal prof. Ottovaio Besomi). Tra le altre opere si recenti si segnala un
volume storico miscellaneo dedicato a uno storico quartiere luganese, il Sassello, abitato da famiglie operaie e di artigiani, impietosamente demolito nel 1939 alla vigilia della Seconda guerra
mondiale per motivi igienici e morali. Il catalogo delle edizioni, in aggiunta a volumi di Mario Agliati, comprende autori come Francesco Chiesa, Piero Bianconi, Luigi Menapace, Adriano
Soldini, Giovanni Bonalumi, Alina Borioli, Ugo Canonica, Giuseppe Martinola, Reto Roedel, Romano Amerio…

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