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Lusso e cultura (i mastodontici Louvre e Guggenheim): ecco Abu Dhabi Abu Dhabi si presenta ai ticinesi: meno megalomane di Dubai, vuole offrire un cocktail di tradizioni, cultura, adrenalina e, è pur sempre un emirato arabo, lusso
ABU DHABI - Solo 40 anni fa non c’erano praticamente strade, l’unico lembo di asfalto si spegneva poco fuori dal centro, lasciando che le ruote proseguissero disegnando arabeschi nel deserto. Oggi è in fase di costruzione un centro culturale sull’isola di Saadiyat che ospiterà niente di meno che una sede distaccata del Louvre e una del Guggenheim.
Cultura, sport (con F1 e golf a spiccare), tradizione e divertimento, sono queste le carte con cui Abu Dhabi cerca di differenziarsi da Dubai. La cautela è di non inciampare nelle disattenzioni del vicino che a suon di sproporzioni è diventata una città sinonimo solo di shopping e grattacieli.
La scorsa settimana, l’incaricata per il Ticino e per l’Italia di Abu Dhabi Tourism , Dora Paradies, ha tenuto un incontro con la stampa ticinese. Durante l’incontro, organizzato in collaborazione con Hotelplan, è stata presentata l’offerta turistica di tutto l’Emirato. Ce n’è per tutti i gusti: si può rivivere la pesca delle perle (tenendo il prezioso raccolto per sé), bere il té al modo dei beduini o, se si è scelto il mese del Ramadan, accomodarsi alla tavola che dopo il tramonto ritempra in fedeli dopo il giorno di digiuno.
Per gli amanti del brivido, oltre al circuito di F1, vi è un grande parco acquatico e, per chi comunque vuol riempire sacchetti c’è la Corniche, la via dello shopping e dei grandi alberghi.
E i prezzi? Non è una destinazione sull’Adriatico, ma le proposte riescono a partire da circa mille franchi per 4 notti. Per dormire all’Emirates Palace (in foto), invece, bisognerà spendere qualcosina in più.
