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FinanzaSOCIETÀ FINANZIARIA: Hedge garantiti

13.09.01 - 18:09
Gli hedge fund a capitale garantito sono una delle principali aree su cui On finance - giovane boutique luganese - sta concentrandosi per offrire servizi innovativi alla piazza finanziaria ticinese.
SOCIETÀ FINANZIARIA: Hedge garantiti
Gli hedge fund a capitale garantito sono una delle principali aree su cui On finance - giovane boutique luganese - sta concentrandosi per offrire servizi innovativi alla piazza finanziaria ticinese.
C
hi non associa il termine hedge fund alla vicenda del fondo Ltcm (Long Term Capital Management), il cui crack, nel tragico autunno 1998, tenne l’intero mondo finanziario con il fiato sospeso? La ‘disavventura’ del Ltcm ebbe risonanza tale da portare alla ribalta della scena finanziaria una categoria di strumenti di investimento rimasta fino ad allora quasi totalmente sconosciuta ai più: gli hedge fund o, letteralmente, ‘fondi di copertura’. Gli hedge fund sono tornati rapidamente in auge interessando risparmiatori e investitori, come prodotti finanziari alternativi dalle molteplici caratteristiche.

L’hedge fund è un prodotto finanziario estremamente vario e di difficile catalogazione; anche per questo motivo esistono numerose società di ricerca specializzate, che hanno come obiettivo comprendere le strategie attuate dal gestore e, al tempo stesso, capire se il gestore sia effettivamente bravo.

«Ci sono sempre più flussi nell’industria degli hedge fund, ma ciò non significa che tutti gli investitori li guardino con i medesimi occhi, con la medesima propensione al rischio o che abbiano la stessa esperienza e conoscenza in questo ambito. Sicuramente diversi nuovi investitori vorrebbero avvicinarsi a questo mondo con una qualche garanzia in più, tipo quella sul capitale investito», dichiara Stefano Pezzoli, titolare di On finance, società luganese che si occupa specificatamente di hedge fund a capitale garantito.

Dopo tredici anni presso un grande istituto, di cui otto vissuti a New York e Londra nell’investment banking, e più precisamente nell’ambito Equity Risk management e structuring, Stefano Pezzoli voleva rientrare in Ticino per proporre dei servizi finanziari mirati alle esigenze dei gestori indipendenti e delle banche di media dimensione. Da qui l’idea di proporre il progetto a dei professionisti della piazza luganese: Elio Colombi, Presidente di Finpromotion, Bruno Beyeler e Stefano Bignasca della Gvm Consulting, Gianni Aprile, direttore generale di Bsi e Franco Maranesi proveniente dal San Paolo-Imi Asset Management.

Nasce così On finance: «Svolgiamo essenzialmente due mestieri: financial engineering ed applicazioni agli alternative investment», nota Pezzoli. Il financial engineering può essere riassunto in prodotti strutturati di prima generazione, mentre le applicazioni sugli Ais fanno confluire le competenze in materia di ‘structuring’ nell’ambito degli hedge fund, con l’obiettivo di proporre l’investimento in hedge fund a capitale garantito.

Il primo hedge fund nacque nel 1949 dall’intuizione di Alfred Winslow Jones, esperto gestore di fondi comuni: integrare all’interno di un sistema di investimento conservativo la vendita allo scoperto ed il leverage, cioè la possibilità di indebitarsi per acquistare titoli.

La vendita allo scoperto permette di sfruttare le fasi ‘ribassiste’ dei mercati. Come funziona? Si ottiene un titolo in prestito da una società di investimento, lo si vende ad un certo prezzo allo scopo di riacquistarlo successivamente ad un prezzo più basso, e quindi lo si restituisce alla suddetta società, chiudendo così l’operazione. La differenza tra la vendita e l’acquisto costituisce, ovviamente, il guadagno dell’operazione, dedotta la commissione per la società che ha concesso il prestito iniziale del titolo.

Gli hedge fund si contraddistinguono quindi per l’utilizzo di tecniche di gestione alternative basate principalmente sulla ‘sterilizzazione’ (hedging) dell’esposizione al movimento dei mercati mediante vendita allo scoperto e ricerca di maggiori profitti a parità di volumi mediante ampio utilizzo della leva finanziaria.

In un certo senso i servizi proposti da On finance nell’ambito hedge, quindi, sono simili all’investment banking, «ma non abbiamo libri di proprietà e nessun vincolo operativo o commerciale. Siamo una struttura perfettamente indipendente che vuole essere complementare e di supporto alla gestione tradizionale», aggiunge Pezzoli.

On finance si è concentrata sull’esigenza di integrare le opportunità offerte dalla gestione alternativa con il risk management. «Detto così sembrerebbe magia o fumo», precisa il titolare di On finance, «ma in realtà significa, ad esempio, proporre un fondo di hedge fund a capitale garantito, dove hedge fund e risk management vengono fusi in un’obbligazione emessa da un emittente con rating AAA».

Una proposta di questo genere può essere organizzata solo nell’ambito di una collaborazione tra professionisti dell’industria dell’hedge fund, del risk management e specialisti in ingegneria finanziaria. I primi apportano professionalità nella gestione degli asset, i secondi, normalmente banche d’investimento, coprono le esigenze di risk management offrendo la garanzia sul capitale, mentre gli strutturatori si occupano di integrare in modo ottimale ed indipendente asset management con risk management. Il tutto viene impacchettato nello strumento finanziario (ad esempio obbligazione, warrants, swap) che più si adatta alle esigenze normative, fiscali e commerciali.

La piazza finanziaria luganese sembra aver recepito queste proposte; «in questo primo semestre abbiamo già strutturato due importanti operazioni di fondi hedge a capitale garantito. Sei mesi orsono fondi di fondi hedge a capitale garantito erano praticamente una novità, tant’è vero che la prima operazione l’abbiamo strutturata per quattro investitori istituzionali», continua Pezzoli, «a distanza di pochi mesi abbiamo chiuso una seconda importante operazione, alla quale hanno aderito una ventina di investitori. Le banche sei mesi fa erano reticenti, oggi stanno iniziando a promuovere i primi prodotti a capitale garantito: l’investitore vuole l’hedge sia nella quota bond, sia nella quota azionaria. Il primo a capitale garantito, il secondo tramite investimento diretto». Le strutture hedge a capitale garantito possono trovare sbocco presso tutti gli investitori che cercano delle performance assolute e non correlate ai mercati tradizionali, ma che non possono o non vogliono prendere rischi in capitale, quindi investitori privati, assicurazioni, fondi pensione.

L’investitore desidera però avvalersi di un processo indipendente di selezione dei fondi e dei manager e di analisi sia dei meccanismi di gestione dinamica (leva, gearing, degearing), sia degli aspetti contrattuali e normativi e, non da ultimo, un controllo dei costi. «La nostra prima operazione», spiega Stefano Pezzoli, «è stata organizzata con IV Capital, una realtà londinese guidata da Steve Ross, docente di Finanza al Mit, un ricercatore che ha contribuito enormemente alla teoria sul pricing delle opzioni», racconta Pezzoli, che precisa: «recentemente abbiamo lavorato con un’altra struttura di Londra, FIM limited, specializzata nella low volatility, che opera in questo business dagli anni ‘80 e conosce vita, morte e miracoli dei singoli gestori». «Personalmente ritengo che l’industria dell’hedge fund si dividerà in due: da una parte quella associata alle grandi banche d’investimento, dall’altra le boutiques di settore», conclude Stefano Pezzoli.

Roberto Clemen

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