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SofiaGas: vertice Ue, serve meccanismo per risoluzione controversie

25.04.09 - 12:04
Gas: vertice Ue, serve meccanismo per risoluzione controversie
Sofia - Scottati dalla crisi del gas tra Russia ed Ucraina, che ha lasciato al freddo diversi Stati dell'Est Europa lo scorso gennaio, i 28 Paesi riuniti a Sofia per il vertice 'Gas Naturale in Europa', chiedono "un meccanismo internazionale efficiente per la risoluzione delle controversie", al fine di affrontare i possibili avvenimenti che potrebbero interrompere o ridurre significativamente i flussi di energia.

E' quanto si legge nel documento conclusivo del vertice che, pur senza mai fare alcun riferimento diretto, si concentra in modo particolare sulla necessità di evitare il ripetersi di una nuova crisi del gas. Servono "principi stabili, trasparenti ed equi e strutture di regolamento che includano l'obbligo di salvaguardare i contratti di fornitura, di transito e consumo di gas".

E anche "la cooperazione energetica dovrebbe conformarsi alle migliori pratiche ambientali e sociali, alla comunicazione pubblica e al dialogo con le diverse parti a tutti i livelli della catena", con un "forte incoraggiamento alla trasparenza per ogni transazione all'interno della catena del gas" e l'utilizzo delle "migliori pratiche internazionali basate sul mercato".

Nel comunicato si aggiunge che i Balcani sono un'area fondamentale "per la sicurezza energetica europea e per diversificare le fonti e le rotte di approvvigionamento del gas".

"L'Europa Sud Orientale ha una posizione strategica, collegando i Paesi produttori con i Paesi di transito della Regione del Mar Nero e del Caucaso e con i mercati europei dell'energia": è per questo motivo che i 28 Paesi riuniti a Sofia, fra cui sia produttori che consumatori di metano, sostengono "la realizzazione di tutti i progetti infrastrutturali che puntano a diversificare le forniture di idrocarburi per l'Europa, in maniera da assicurare la sicurezza energetica in tutti i Paesi coinvolti". Fra i progetti in questione, anche se non viene mai nominato esplicitamente, c'é anche il gasdotto Itgi, destinato ad unire Azerbaijan ed Italia, attraverso Turchia e Grecia: un progetto che potrebbe porsi in contrapposizione con il SouthStream, ampiamente caldeggiato dalla Russia, il cui gas finirebbe in questo gasdotto anch'esso destinato all'Italia.



ATS
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