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BANCA CENTRALE EUROPEAProposto un nuovo taglio di mezzo punto dei tassi

01.03.09 - 15:04
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Proposto un nuovo taglio di mezzo punto dei tassi

FRANCOFORTE - L'inflazione di gennaio, piombata all'1,1% in Eurolandia, era la tessera mancante prima della decisione sui tassi del presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet. Che al consiglio direttivo di giovedì non avrà problemi a far approvare la proposta di un nuovo taglio dei tassi, molto probabilmente da mezzo punto, all'1,5%, minimo record per i Sedici paesi dell'euro.

Dopo i dati di venerdì sui prezzi il quadro è chiaro, e indica, senza appello, una recessione peggiore del previsto e un'inflazione che si allontana sempre più dal target "inferiore, ma vicino al 2%" fissato per statuto dalla Bce. Per raggiungere tassi probabilmente negativi a metà anno. Secondo Eurostat l'inflazione di Eurolandia, a gennaio, è crollata all'1,1% annuo dall'1,6% di dicembre (con un declino mensile dello 0,8%). Uno scivolone ai minimi dal luglio del 1999 dovuto anche ai saldi del dopo-Natale che probabilmente sarà corretto a febbraio (l'inflazione tedesca è inaspettatamente accelerata questo mese all'1%). Anche se si guarda ai dati al netto dei volatili prezzi energetici e alimentari, c'è un trend di discesa inequivocabile che va di pari passo con la gelata dei consumi dei Sedici, alle prese con una disoccupazione salita il mese scorso all'8,2%. Il quadro è reso ancor più fosco dal calo del Pil dei Sedici nel quarto trimestre, il peggiore degli ultimi 13 anni.

I banchieri dell'Eurotower non potranno che prenderne atto quando, al consiglio direttivo di giovedì, dovranno decidere sui tassi alla luce delle nuove stime macroeconomiche degli economisti della Bce (le "staff projections"). Secondo Barclays Capital le nuove stime indicheranno un'inflazione 2009 di appena lo 0,7%, in modesta accelerazione all'1,5% nel 2010. Numeri che praticamente costringeranno l'Eurotower a tagliare i tassi subito, e con una bella sforbiciata. E anche se qualcuno ipotizza che poi i banchieri centrali staranno fermi per un po', non passerà molto prima che debbano tornare a mettere mano al costo del denaro con una nuova riduzione, per impedire che i tassi reali, cioé al netto dell'inflazione, prendano il volo agendo sull'economia come una palla al piede. Il governatore di Bankitalia e membro del direttivo Bce, Mario Draghi, di recente ha osservato che l'istituto di Francoforte "sta guardando con attenzione" ai tassi reali.

Axel Weber, il presidente della Bundesbank tedesca e uno degli uomini più influenti ai vertici della Bce, ha detto che i tassi possono scendere fino all'1%, che è "il limite inferiore". La Germania vuole evitare tassi zero, creando una nuova "bolla" di liquidità simile a quella che ha creato la crisi finanziaria. Ma non mancano gli economisti secondo cui la Bce potrebbe avvicinarsi ai livelli della Fed, se la crisi dovesse andare peggio del previsto. E Miguel Angel Ordonez, che siede nel "board" presieduto da Trichet, ha riconosciuto che anche la Bce è "obbligata" a riflettere e discutere sull'opportunità di utilizzare misure d'emergenza non convenzionali, come l'acquisto di obbligazioni sul mercato creando moneta.

 

ats/ansa


Foto apertura: Keystone AP Daniel Roland

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