Il Cardiocentro Ticino sgombra il campo dalle polemiche sul sostegno a candidati politici: «Nessun finanziamento per le elezioni»
LUGANO - «Neanche un franco» per la campagna elettorale di De Rosa. I vertici del Cardiocentro sgombrano il campo dopo la polemica scoppiata nei giorni scorsi, su una presunta "vicinanza" del neo-ministro all'ospedale del cuore di Lugano. «Un accanimento gratuito e strumentale» per l'avvocato del Cardiocentro Giovanni Jelmini.
Ad accendere la miccia è stato un post su Facebook del deputato Fabrizio Sirica (Ps) secondo cui il neo-eletto direttore del Dss avrebbe «apertamente sostenuto» l'iniziativa popolare lanciata dall'ospedale del cuore di Lugano: quest'ultimo a sua volta avrebbe “ricambiato il favore” in campagna elettorale. «La domanda è quanto il Cardiocentro ha sostenuto De Rosa?» si chiede il deputato, seguito a ruota da un'interrogazione presentata venerdì da tre colleghi in Granconsiglio (Plr e Ps).
Il diretto interessato ha dichiarato oggi al Caffè di «non ricordare» di avere sottoscritto l'iniziativa. Ma il portavoce della campagna Edo Bobbià parla di «raccomandazioni di voto come prassi abituale» e dice chiaro: «Abbiamo segnalato i politici che si sono interessati alla tematica dicendo di volerla approfondire, tutto qua».
Anche l'avvocato del Cardiocentro Giovanni Jelmini mette la mani avanti: «Non abbiamo finanziato la campagna del nuovo ministro, se è questo che ci si chiede» ha assicurato a tio/20minuti. «Il Cardiocentro Ticino non ha dato un solo franco per la campagna elettorale di Raffaele De Rosa come pure per quella di nessun candidato al Consiglio di Stato o al Granconsiglio. Chi sostiene il contrario, mente sapendo di mentire. È triste dover costatare l’accanimento gratuito e strumentale nei confronti di un ministro neoeletto. A chi alimenta queste maldicenze ricordo il buon aforisma di Abraham Lincoln “Meglio tacere e passare per idiota che parlare e dissipare ogni dubbio”».