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LOCARNOLocarnese e mobilità sostenibile: teoria, pratica e realtà

17.03.16 - 12:00
Matteo Buzzi, candidato al consiglio comunale per i Verdi di Locarno
Locarnese e mobilità sostenibile: teoria, pratica e realtà
Matteo Buzzi, candidato al consiglio comunale per i Verdi di Locarno

LOCARNO - L’impronta ecologica di un locarnese medio è compresa tra 2 e 3 pianeti. Stiamo quindi erodendo il nostro capitale ambientale e mangiando dal piatto delle future generazioni. Alcune conseguenze sono già realtà: i mutamenti climatici sono in corso e per evitare il peggio dobbiamo limitare il surriscaldamento globale al di sotto dei due gradi. La mobilità contribuisce per almeno il 30% alle emissioni di gas serra. Una politica di protezione del clima seria implica quindi una mobilità sostenibile.

Mobilità sostenibile significa offrire al cittadino la possibilità di spostarsi liberamente tramite il mezzo di trasporto meno inquinante e che necessita meno infrastrutture e superficie. Non vanno considerate solo le emissioni inquinanti dirette: strade e parcheggi oltre che spazio necessitano infatti enormi quantità di cemento: per produrre 1000 kg di calcestruzzo si emettono da 400 a 600 kg di anidride carbonica.

Se si confrontano i mezzi di trasporto a disposizione è evidente che la bicicletta come pure i mezzi pubblici (ferrovia e bus) sono i mezzi che causano meno emissioni e consumi. In aggiunta usano con maggiore efficacia lo spazio. Questi andrebbero quindi favoriti a scapito dell’automobile. La pianificazione territoriale, in particolare nelle zone urbane, deve favorire insediamenti (ecoquartieri) e modalità lavorative (ecoaziende) che privilegiano l’utilizzo esclusivo di mezzi di trasporto collettivi e a basso impatto.

Nella realtà locarnese a parte qualche lodevole eccezione succede praticamente il contrario: si è promosso e si continua a promuovere l’uso dell’auto privata tramite la creazione di parcheggi (autosilo ai Monti, autosilo ex Balli, zone 30 per creare parcheggi) e di nuove arterie stradali (l’ultima proposta la circonvallazione di Solduno). Il Municipio di Locarno vuole addirittura promuovere il mezzo più inquinante, l’aereo, tramite l’ampliamento dell’aeroporto di Magadino. Fatta eccezione per l’introduzione del bike sharing a Locarno, la bicicletta non è una priorità. Le ciclopiste urbane nel Locarnese sono infatti inesistenti o monche. Minusio ha emanato addirittura un divieto estivo sul lungolago, Muralto non si è nemmeno accorto dell’esistenza della bici.

Infine la rete di bus del Locarnese non è all’altezza del potenziale di utenti sia residenti che turisti con ALPTRANSIT: ritardi, linea verso i Monti, quella verso il Lido o verso Losone, pochi collegamenti la sera, il centro storico tagliato fuori dalla rete, senza contare i pochi collegamenti con le valli o Brissago.

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