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LUGANOIl “Macello” degli alloggi universitari

25.02.16 - 10:16
Marco Vigilante, Candidato al Consiglio comunale per l'UDC
Il “Macello” degli alloggi universitari
Marco Vigilante, Candidato al Consiglio comunale per l'UDC

LUGANO - Dopo varie peripezie e rinvii giudiziari è stata recentemente pubblicata la formale domanda di costruzione per il nuovo campus universitario di Lugano che sarà costruito sul sedime ex Campari nel quartiere di Viganello. Dalle notizie fornite, esso sarà condiviso tra USI e SUPSI e ospiterà – tra i vari servizi – anche la nuova Facoltà di Scienze Biomediche. Investimento certamente lungimirante e di rilevante spessore, che darà ulteriore lustro e attrattività alla nostra Città. Tuttavia sembra che Lugano abbia svolto il lavoro solo a metà. Infatti, mentre da un lato si creano spazi per la formazione degli studenti, dall’altro mancano gli spazi ricettivi per poterli debitamente ospitare. Si prendano quali esempi i grandi campus universitari delle città europee e americane. In tali spazi sono concentrati tutti i servizi di cui necessitano gli studenti: aule, campi sportivi, servizi di refezione, biblioteche, attività ricreative e – soprattutto – alloggi e dormitori. Il tutto è concentrato nel raggio di diverse centinaia di metri, così da creare una vera e propria “città universitaria”. La costruzione di simili strutture porterebbe sicuramente Lugano ad essere maggiormente attrattiva e più vicina ai bisogni degli studenti, i quali spesso sono costretti a ripiegare su alloggi molto cari da condividere con altri compagni di facoltà, siti per lo più in zone distanti dall’université. Spazi che, al fine di evitare facili speculazioni, dovrebbero essere assegnati mediante pubblico concorso, tenendo in considerazione la cittadinanza del richiedente (con ovvia precedenza ai cittadini elvetici), la situazione economica (con naturale priorità per i meno abbienti) e la media degli esami sostenuti sino alla domanda (con indiscutibile preferenza per i soggetti più studiosi). E le aree da adibire a tali funzioni sicuramente non mancano. Oltre al già citato sedime dove sorgerà la nuova struttura accademica – il quale ben si poteva adibire almeno in parte a tale scopo – ve ne è un altro, situato a distanza poco superiore, che ben potrebbe essere sfruttato in tal senso: il terreno dell’ex macello, ad oggi abusivamente occupato. La vicinanza geografica con la struttura universitaria esistente porterebbe alla creazione di un continuum spaziale di servizi dedicati all’università sulla sponda del fiume Cassarate, con conseguente apprezzamento degli immobili e aumento della vivacità degli spazi circostanti: una “cittadella universitaria” a misura di Lugano. Un chiaro contrappasso: da sede della “Facoltà di pigrizia, lassismo e perdizione” a struttura ospitante le più meritevoli future leve della nostra società. Un’idea innovativa ed accattivante che dovrebbe senz’altro essere tenuta in considerazione dal prossimo Esecutivo cittadino.

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