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L'OSPITE"Il sesso oggi"

05.02.15 - 09:21
Ricardo Pereira Mestre, medico e candidato PLR al Gran Consiglio
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"Il sesso oggi"
Ricardo Pereira Mestre, medico e candidato PLR al Gran Consiglio

I siti di incontri pubblicizzati in Ticino sono sempre di più, la pubblicità del mattino della domenica è esplicita e accessibile a tutti, i siti pornografici registrano sempre più visite record senza possibilità di controllo dell’età del proprio pubblico. Accanto ai postriboli che chiudono per mancata legalità dei documenti si genera un aumento della prostituzione esercitata in appartamenti privati. Un mercato del corpo femminile che non ha fine e ora non ha più nemmeno un reale controllo.

La revisione totale della Legge cantonale sull’esercizio della prostituzione del 2001 è ferma nell’attesa che il quadro sia più chiaro a livello federale. Se è definito lo scopo della Legge, ossia di arginare il fenomeno della prostituzione e prevenire lo sfruttamento e le conseguenze criminose (art.1), meno chiaro è come riuscire a garantirlo. La rete dei postriboli, come sappiamo, è arrivata sino al Consiglio di Stato con la presunzione di poter controllare, con ricatti, chi la sicurezza la deve garantire.

Resta purtroppo un tema tabù: definiamo bene a livello comunale dove i postriboli non possono aprire, cerchiamo di occultare una realtà ben presente nel Cantone ma non facciamo altro che ignorare un reale problema di salute e sicurezza pubblica. Si dice che è il mestiere più antico ma ancora non sappiamo come controllarlo. Dobbiamo agire contro la criminalità che ruota intorno ai postriboli e contro il maltrattamento delle donne sfruttate nel loro corpo, nella loro anima, perdendo dignità e diritti.

Come medico ho a cuore prima di tutto la salute delle prostitute e quella dei loro clienti, nostri cittadini, magari padri di famiglia. Come medico inoltre sono preoccupato per le conseguenze sui nostri giovani, il sesso nelle nuove generazioni è vissuto come pura soddisfazione materiale e sempre più caratterizzato da un non rispetto della donna. Sappiamo che la promiscuità, spesso in mancanza di adeguata igiene e protezioni, è ad alto rischio di trasmissione di malattie sessuali. Le statistiche parlano chiaro, in Svizzera, nel 2012 è stato documentato un aumento del 15% dei casi di HIV, aumentano i casi di Clamidia, di Gonorrea e di Sifilide.

Io dico che è ora di vietare la pubblicità per prestazioni sessuali, così come vietiamo la pubblicità sul fumo ormai dal 1964. È ora di dare maggiori possibilità di controllo e azione alla polizia e ai magistrati. Dobbiamo sensibilizzare la popolazione a denunciare ogni caso di sospetto esercizio della prostituzione in appartamento privato, permettere alla Polizia di intervenire più efficacemente e vietare la gestione di locali a luci rosse al di fuori di precisi criteri che come Cantone possiamo definire in autonomia.

Immagino poi di prevedere una speciale autorizzazione per chi vuole gestire un postribolo, complessa dal punto di vista amministrativo e soprattutto trasparente, creando un registro dei gerenti di locali a luci rosse che devono sempre più essere responsabilizzati verso la legalità e la responsabilità verso le proprie dipendenti. La classica formula dell’affitta camere senza responsabilità verso ciò che avviene al suo interno deve sparire. Le assunzioni di prostitute devono sottostare all’obbligo di notifica e i controlli sanitari dovranno essere sistematici e regolari (almeno ogni 3 mesi). Le prostitute e i locali devono pagare le tasse. Tutte le altre forme di prostituzione devono essere vietate. Solo così riusciremo a mantenere un minimo di controllo sull’esercizio della prostituzione a beneficio di tutti.

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