CACCIASalvate il cervo dal turista snob!

Arno Tosio, nato a Samedan, ha la caccia nel sangue. Cresciuto in una famiglia di cacciatori, si è sempre interessato di selvaggina, ambiente e natura. Lo abbiamo incontrato a St.Moritz.

Arno, cos'è per te la caccia? “Sicuramente non è uno sport, come dicono in tanti... La caccia è un'arte, è una tradizione che si tramanda di padre in figlio. I cacciatori sono parte integrante del ciclo naturale della vita. Noi aiutiamo gli animali a restare in equilibrio nel loro habitat”.

Come si diventa cacciatori? “Nel nostro cantone le leggi sono molto severe e non ci si può improvvisare cacciatore. Dobbiamo rispettare molte regole di comportamento, e possiamo abbattere solo determinati capi, in determinati periodi. Per esempio adesso siamo nel periodo della caccia alta. È importante agire secondo le regole dettate da Coira per poter equilibrare in modo corretto le popolazioni dei nostri animali. In passato abbiamo avuto molti problemi con alcuni turisti 'snob' che, avendo una patente di caccia di un altro cantone, venivano in Engadina unicamente per divertirsi. Poi, quando abbattevano l'animale sbagliato, pagavano la multa e ... buonanotte. Se hai i soldi per pagare la multa te ne freghi. Per queste persone la caccia è un modo come un altro per sfoggiare vestiti costosi e fucili carissimi, mentre per noi 'veri' cacciatori il vestito non conta, e il mio fucile ha trent'anni!”

Come avete risolto il problema? “Oggi per cacciare nel canton Grigioni devi per forza di cosa fare gli esami qui, non basta la patente di un altro cantone. Ma prima di poter iniziare a sparare ogni persona deve prestare cinquanta ore di volontariato nei boschi in periodi prestabiliti da Coira e non rinviabili. Queste cinquanta ore sono un grande deterrente per tutte quelle persone che vogliono unicamente sfilare ad alta quota!”