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INTERVISTACome riuscire a creare emozioni con l’informatica, Roberto Vitalini: “Tutto iniziò nel 1980…”

10.09.08 - 10:25
Roberto Vitalini (oltre ad essere il direttore BASHIBA www.bashiba.com) è uno dei due video artisti che esporranno le loro opere dal 15 al 20 settembre, nell’Aula magna dell’USI, nel corso dell’esposizione Informatica è arte. Ticinonline l’ha incontrato, chiacchierando con lui di emozioni, di informatica e di futuro.
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Come riuscire a creare emozioni con l’informatica, Roberto Vitalini: “Tutto iniziò nel 1980…”
Roberto Vitalini (oltre ad essere il direttore BASHIBA www.bashiba.com) è uno dei due video artisti che esporranno le loro opere dal 15 al 20 settembre, nell’Aula magna dell’USI, nel corso dell’esposizione Informatica è arte. Ticinonline l’ha incontrato, chiacchierando con lui di emozioni, di informatica e di futuro.

Informatica legata all'arte, in che senso?
"Verso la fine degli anni 50 e gli inizi del 60, sia in Francia che in Germania, si cominciò ad utilizzare il termine "informatica" per definire la gestione automatica delle informazioni da parte di macchine. Oggi questa capacità di calcolo e di trasformazione ha raggiunto dei livelli molto interessanti, grazie ai quali possiamo chiedere ad una macchina di guardarci, di ascoltarci ed usare questi dati per realizzare nuove strutture sempre più complesse, uniche, sempre diverse. Nulla ci impedisce di fare dei viaggi introspettivi... nei quali ciò che vediamo è influenzato dalla nostra presenza e dal nostro comportamento... dove il mondo digitale diventa imprevedibile e regala emozioni al fruitore/attore. Ecco il collegamento con l'arte. L'arte ha a che fare con le emozioni suscitate da un'interpretazione soggettiva di un opera".

Dove ha iniziato a "smanettare"?
"Ho ricevuto il primo computer nel 1980, era un "home computer", commodore VIC-20. Assomigliava ad una macchina da scrivere elettrica, di colore bianco e si collegava alla televisione. Aveva una memoria RAM di 5 KB, di cui 3.5KB disponibili per la programmazione in BASIC. Ma con questa macchina da scrivere che parla con la televisione si poteva giocare, fare piccoli programmi, insomma, era una scatola magica affascinante. Mi permetteva di vedere sempre cose nuove,  con poche righe di codice si poteva creare una luce strobo o fargli ripetere calcoli all'infinito. Cosi la televisione si riempiva di numeri, uno dopo l'altro, per sempre".
 
Cosa consiglia a chi vorrebbe iniziare?
"L'importante è trovare le proprie passioni e seguirle. A chi ama la musica, la grafica, il video, consiglio di tenere gli occhi aperti su vari tipi di software che sono disponibili per la programmazione visuale in tempo reale, di provarli e di vedere quale sia il più adatto. Appena possibile incontrarsi con altre persone, per fare esperimenti.
Per questo tra il 15 ed il 20 settembre, offriamo una sorta di laboratorio. Per stimolare ed avvicinare i giovani al mondo delle installazioni interattive, spiegandone il funzionamento".

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