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VERONAVinitaly: conclusa con un nuovo successo la 40a edizione

11.04.06 - 08:11
Vinitaly: conclusa con un nuovo successo la 40a edizione
da Luigi Bosia
 
VERONA - Un Vinitaly mondiale ha chiuso ieri sera cinque giorni di contatti e contratti con buyer in aumento del 10% sul 2005; gli esteri hanno rappresentato il 23% sul totale delle presenze, che hanno raggiunto le 144 mila unità (143 mila lo scorso anno).
 
Un risultato che fa raggiungere a Veronafiere, organizzatrice di Vinitaly, l’obiettivo che si era posta nei confronti della rassegna, divenuta fiera della domanda e sistema integrato di promozione del vino sui mercati internazionali; i prossimi appuntamenti saranno a maggio Vinitaly Russia, in ottobre Vinitaly Usa, a novembre Vinitaly Japan e Vinitaly Cina.
 
Positivo il commento raccolto girando negli 80 mila metri quadrati netti di superficie espositiva, tra i 4.200 espositori provenienti da 30 Paesi.
 
Secondo analisi operative, per quanto riguarda il sistema della viabilità e dei parcheggi, sensibile è stato il miglioramento rispetto alle edizioni di qualche anno fa, tenuto conto anche del rilevante afflusso di visitatori ed espositori.
 
L’assetto definitivo di Verona Sud, l’area sulla quale sorge il quartiere fieristico, nel contesto della definizione del PAT (piano di assetto del territorio, già piano regolatore generale), prevede lo sviluppo della nuova viabilità.
 
Soddisfazione tra gli espositori per l’edizione 2006 di Vinitaly.
 
Per Lamberto Vallarino Gancia “quest’anno sono stati presenti a Vinitaly molti più operatori, soprattutto dell’export, e meno consumatori finali e ciò ha permesso di avere contatti di maggiore qualità”.
 
Oltre ai clienti italiani Vallarino Gancia ha registrato la presenza di operatori provenienti da tutti i Paesi, in particolare Usa, Paesi Baltici, Giappone, Francia, Svizzera, Indonesia, confermando quindi la sensazione di ripresa che si è respirata nel corso di tutta la manifestazione.
 
“Solo nel Regno Unito – ha puntualizzato Vallarino Gancia - si sente la competizione dei Paesi del Nuovo mondo e per superarli dobbiamo lavorare su qualità, territorio e indicazione geografica, che sono un patrimonio che dobbiamo far capire, ma sempre con un occhio di attenzione al prezzo”.
 
Per Renzo Cotarella, direttore della cantina Antinori, “c’è una rinnovata fiducia nel mondo del vino e ora si guarda al futuro con positività.
 
È stato un gran buon Vinitaly – ha affermato – al quale era presente tutta la filiera e in particolare buyer e ristoratori qualificati e appassionati”.
 
Apprezzamento per i risultati ottenuti dall’organizzazione sono venuti da Gianni Zonin: “Abbiamo assistito a una ulteriore crescita della manifestazione sia in qualità che in quantità per quanto riguarda le presenze – ha affermato -, grazie allo sforzo sostenuto da Veronafiere per portare Vinitaly ad essere la prima manifestazione di settore al mondo”.
 
“Il miglior Vinitaly degli ultimi 30 anni, con ottimi contatti e un’organizzazione molto buona” è l’opinione di Angelo Gaja, mentre Sandro Boscaini dell’Azienda Masi conferma la presenza di buyer esteri in numero maggiore rispetto al passato, “pure da Paesi quali Caraibi, America Centrale e Latina e dall’Asia ‘minore’ (Corea e Vietnam), che sono comunque mercati importanti; grande presenza pure di giapponesi, indiani e di operatori del Nord America, con l’Italia che sta dando segnali positivi.
 
Quest’anno, comunque – ha concluso Boscaini – si è assistito a un Vinitaly del realismo, dove chi propone buona qualità al giusto prezzo, unita a prodotti legati al territorio, ha in mano la carta giusta per competere serenamente anche con il Nuovo Mondo”.
 
“Piena soddisfazione per questo Vinitaly” è stata espressa da Etile Carpené Malvolti, “anche perché si è dimostrata una manifestazione vivace. In crescita l’interesse degli operatori, con molta soddisfazione per il nostro reparto esteri, in particolare da Germania, Svizzera, Canada, Russia, Cina. Molto apprezzate le novità, perché la gente è curiosa e aperta al nuovo”.
 
Anche Sisto Tessari dell’azienda La Cappuccina, del Consorzio Vininitesa che raggruppa 10 aziende in un’unica piattaforma logistica, ha evidenzia la buona qualità dei contatti, in particolare dall’estero e da Stati Uniti, Paesi Scandinavi, Gran Bretagna e Giappone.
 
Molti apprezzamenti anche da parte delle aziende produttrici di grappa.
 
“Operatori da tutti i mercati mondiali, sia di quelli duty free che domestici, interessati anche alla mixability della grappa con altri cocktail”, ha sottolineato Anna Gozio di Distillerie Franciacorta.
 
“Livello accresciuto di operatori e grande interesse da parte delle donne”, secondo Claudia Mazzetti della Mazzetti d’Altavilla, secondo la quale “Vinitaly contribuisce a creare una cultura nel settore”, mentre per Elvio Bonollo “a Vinitaly abbiamo trovato un livello di conoscenza superiore, il pubblico cerca prodotti unici e peculiari”.
 
Per Luigi Odello, presidente del Centro Studi Assaggiatori, Vinitaly si conferma come un appuntamento immancabile per il mondo della grappa. “Anche quest’anno il banco di assaggio ‘Grappa & C. Tasting’ ha registrato migliaia di assaggi codificati su scheda, a testimonianza di una volontà da parte dei visitatori di conoscere maggiormente la grappa – ha detto Odello -. Inoltre la seconda edizione di Vinitaly Grappa Tasting Award è stata la conferma del prestigio di questo premio che ha permesso di creare ancora maggiore comunicazione e divulgazioni intorno alla nostra acquavite nazionale”.
 
Comunicato del Servizio Stampa Veronafiere
 
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