O tto personaggi sognano una vita diversa in una notte destate, ad Anversa, nel 2004. Musica nellaria, un frisbee perduto, balli e delirio, Andy Warhol, poliziotti, cavalli morti e un abuso generalizzato di sostanze di ogni genere: in mezzo a tutto questo lenigmatico Windman, che percepisce la sofferenza di ognuno ma è incapace di aiutare se stesso... È Any Way the Wind Blows del belga Tom Barman, pellicola in prima mondiale questa sera in Piazza Grande a Locarno, alle 21.30.
Il giovane e regista sceneggiatore, nato ad Anversa nel 1972, è noto per essere il fondatore del gruppo dei dEUS, gruppo di rock alternativo che ha riscosso particolare successo in Inghilterra con album come
Worst Case Scenario o The Ideal Crash
( in Gran Bretagna li paragonano a band come Mogwai). Dato lo speciale rapporto del realizzatore con la musica non stupisce se il film ingloba nella sua colonna sonora brani di artisti come i Queens of The Stone Age, Herbie Hancock, Charlie Mingus, Yazoo o Magnus, unaltro dei progetti sonori di Barman.
Il film vuole essere « groovy » , pulsante, un film che alle volte balbetta, che non spiega niente, che fa ridere e che a un certo momento, semplicemente, si ferma. Ed anche, al tempo stesso, un film sul modo in cui le persone si guardano. È lo stesso Barman a dichiarare le sue intenzioni nella cartella stampa di Any Way the Wind Blows. « Volevo proporre una sorta di contrappeso ai film prevedibili, sottomessi alla legge di una sceneggiatura troppo costruita, fatta per piacere a tutti quanti spiega il regista . Questo non perché io abbia qualcosa contro i film commerciali un buon film è un buon film ma perché ai miei occhi il cinema può essere qualcosa di molto più personale di una piccola storia filmata. Può riflettere una concezione di vita, unatmosfera o un disagio. Lasciare ampio spazio al sogno e alla fantasia.
Questo è una sorta di prolungamento di quello che voglio fare con la musica: voglio creare emozioni».
CdT