A Campione d’Italia grande successo di Gigi Proietti con .
Lei ha una lunga carriera alle spalle. Ha fatto molta televisione.
Di televisione ne ho fatta molta ultimamente, soprattutto da dieci anni a questa parte. Prima facevo di tanto in tanto degli show che non avevano moltissimo esito.
Beh, Fatti e Fattaci nel 1976 vinse la rosa d’oro di Montreux.
Sì è vero, lo ricordo con molto piacere. Fu un ottimo show. È uno dei pochi che ricordo proprio perché non è ho fatti moltissimi. Ho fatto molta TV a partire dal 1991 con lo sceneggiato Un figlio a metà che ottenne un grossissimo successo. Da quel momento i direttori dei palinsesti si accorsero che facevo audience e allora nacquero tante altre fiction fino al Maresciallo Rocca.
Come vede la TV di oggi?
La vedo da seduto e la vedo poco. Soprattutto quella di seconda serata. Guardo la fiction e ogni tanto il varietà anche se lo trovo molto in difficoltà. Prima un varietà durava un’ora oggi ne dura tre: allestire uno spettacolo di tre ore per ogni settimana è un’impresa impossibile per cui bisogna ricorrere ai quiz, ai giochetti, alle telefonate, e a tutte le altre scemate.
Si è mai innamorato artisticamente di qualcuna?
Mah, direi Loretta Goggi. Tutt’ora ne sono innamorato, sempre artisticamente s’intende, anche perché ha un marito che mena pure. Credo che sia l’unica artista veramente completa, in grado di essere convincente sia nelle parti drammatiche che nelle commedie.
Ha recitato accanto a donne bellissime: Sofia Loren, Monica Vitti, Stefania Sandrelli, Ornella Vanoni, e addirittura Jodie Foster. Chi l’ha colpita di più?
Sì, sono stato molto fortunato a conoscere tutte queste donne affascinanti. Mi colpì soprattutto Jodie Foster, allora era giovanissima, quasi una bambina. Insieme recitammo in Casotto. Quando è venuta a Roma per presentare Anna e il re, sono rimasto molto sorpreso in quanto appena mi ha visto mi ha subito riconosciuto. Jodie Foster mi ha colpito anche per la sua serietà con la quale ha affrontato la sua carriera di attrice in un paese difficile come gli Stati Uniti. Poi in genere mi hanno colpito un po’ tutte, per fortuna nessuna mi ha colpito con il posacenere.
Qual è il rapporto di Proietti con Internet?
Ahimè, e lo dico con estremo dolore, io sono un po’ negato. Pensa che io possiedo il videoregistratore solo per vedere l’orario. Ho una figlia che, meno male, è molto esperta di Internet e quindi ad ogni occasione mi rivolgo a lei. Ho provato a dedicarmi a Internet, ma mi ci vuole un po’ più di tempo. Non un tempo cronologico, ma un tempo più mentale. Certo cose le si apprendono con più facilità quando si è giovani, con questo non voglio dire che sono rincitrullito, ma devo avere più tempo a disposizione.
Con il Maresciallo Rocca ha acquistato molta popolarità. Le assomiglia molto questo Maresciallo?
In realtà assomiglia molto più a mio padre e io ho fatto di tutto affinché gli assomigliasse. Mio padre come il Maresciallo era un persona buona, ma non buonista. Forse mi assomiglia di più l’Avvocato Porta, un ruolo che ho apprezzato maggiormente.
Tutto quello che lei fa, riesce a farlo bene. Come fa?
Beh, in ambito professionale forse è vero. Ma in altri campi assolutamente no. Ad esempio in campo finanziario faccio tutto male, e quindi è meglio che lei non si faccia mai consigliare da me. Vuole sapere qual è il segreto del mio successo? Io mi diverto e quindi sono disposto anche a stancarmi, a lavorare tantissimo.
Che cos’è il teatro per lei?
È un fatto di complicità, come qualsiasi forma di comunicazione dal vivo. È la cosa più bella del mondo perché è un gioco, ma attenzione, non un scherzo. Per giocare bisogna essere in due, se il pubblico accetta di giocare con te allora il teatro diventa un qualcosa che procura grande gioia espressiva. Se il pubblico non accetta di giocare con te, perché non sei capace di conquistarlo, allora gli spettatori si trasformano in leoni e possono sbranarti.
Progetti futuri?
Sai come mi chiamano spesso? Gigi Progetti. Di progetti ce ne sono tanti. Sto pensando di prendere un grande teatro a Roma e dedicarmi all’attività teatrale, senza ovviamente tralasciare tutto il resto. Poi, insomma, io quest’anno compio sessanta anni. Ma non chiedetemi di fare bilanci perché non ne faccio mai. Credo che fare bilanci accorci la vita.
Senza bilanci Gigi Proietti si congeda da noi dandoci appuntamento al suo prossimo successo.
di Sal Feo