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CHIASSO"Occhi che raccontano" per la Giornata della Memoria

16.01.18 - 17:30
Il 26 gennaio andrà in scena al Cinema Teatro di Chiasso l'opera di Fabrizio Saccomanno, Claude Hauri e Danilo Boggini
"Occhi che raccontano" per la Giornata della Memoria
Il 26 gennaio andrà in scena al Cinema Teatro di Chiasso l'opera di Fabrizio Saccomanno, Claude Hauri e Danilo Boggini

CHIASSO - Venerdì 26 gennaio alle 20.30 andrà in scena al Cinema Teatro di Chiasso, in occasione dalla Giornata della Memoria e nell'ambito della Quarantesima stagione di Musica nel Mendrisiotto, lo spettacolo "Occhi che raccontano. Shoah: frammenti di un racconto di parole e musica" di Fabrizio Saccomanno, Claude Hauri e Danilo Boggini.

Dall’Ucraina, all’Ungheria, alla Polonia, all’Italia. Frammenti, voci di bambini e adolescenti che non capirono allora quello che stavano vivendo e provano a dirselo e a dircelo, in qualche modo, un modo sincopato e stralunato. Voci che non intendono spiegare una storia che non si può spiegare, ma cercano di restituire le sensazioni e i pensieri di chi c’era, lì, in quel momento. Sono occhi che raccontano. L’idea del frammento si allontana dal concetto stesso di Shoah che, nel tentativo di essere raccontata e ricordata in sequenze verbali, retoriche e filmiche compiute, per denunciarne
l’assurdità e l’immensità, rischia di assumere una forma astratta e vuota.

Nella sconfinata letteratura sulla Shoah decisivo è stato per l’autore, Fabrizio Saccomanno, l’incontro con le pagine di Primo Levi, sicuramente, ma soprattutto di Aharon Appelfeld ed Elie Wisel, che all’epoca erano un bambino e un ragazzo, e poi ancora di Vasilij Grossman. Nel lavoro drammaturgico, le parole s’intrecciano in un percorso musicale che esplora suoni differenti e atmosfere distanti tra loro. Dai brani di Ilse Weber, alle melodie Klezmer, dall’area alemanna, all’Europa dell’est. Si riscoprono numerose pagine di quella vivace realtà musicale che dall’area alemanna arriva all’Europa dell’Est: una realtà eterogenea e innovativa che, con intenti derisori e censori, il regime nazista ha voluto soffocare sotto l’etichetta omologante di Entartete Musik (Musica degenerata).

Lo spettacolo sperimenta una scrittura drammaturgica nella quale parole e musica convergono nella costruzione della trama narrativa nata da una stretta collaborazione tra Fabrizio Saccomanno, Claude Hauri e Danilo Boggini. Lo spettacolo è una produzione nata dalla collaborazione tra Musica nel Mendrisiotto e il Festival internazionale di narrazione di Arzo e rappresenta la prosecuzione di un lavoro comune che ha avuto inizio nel 2012 con la creazione di una versione inedita de L’Histoire du Soldat di Igor Stravinskij seguito nel 2014 da Viva Mozart di e con Roberto Anglisani e Claude Hauri e dal Terzo movimento del Progetto Ligabue, Chiasso continuo – Toni al Confine, evento unico realizzato sul confine italo svizzero di Chiasso il 24 aprile 2015.

Il debutto di "Occhi che raccontano", il 24 agosto 2016 nel Chiostro dei Serviti, ha aperto la diciasettesima edizione del Festival di Arzo e si è inserito nella quarta edizione di Ticino Doc.

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