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CANTONEA Locarno Accorsi gioca con Orlando

24.03.17 - 06:00
In scena al Teatro di Locarno - oggi e domani alle 20.30 - l'attore Stefano Accorsi e il regista Marco Baliani con "Giocando con Orlando"
Foto Alessandro Moggi
Stefano Accorsi (a sinistra) e Marco Baliani.
Stefano Accorsi (a sinistra) e Marco Baliani.
A Locarno Accorsi gioca con Orlando
In scena al Teatro di Locarno - oggi e domani alle 20.30 - l'attore Stefano Accorsi e il regista Marco Baliani con "Giocando con Orlando"

LOCARNO - Accorsi e Baliani tornano di nuovo insieme a giocare con i versi dell’Ariosto: la giostra è quella dei cavalieri paladini e maomettani che duellando, amando, scontrandosi e scornandosi, tradendo e infuriando, girano in tondo come figure di una macchina giostrante apparendo e scomparendo, a seconda del girotondo che il gioco impone.

E il loro è davvero un bel gioco, una giostra di canti e di scherzi, un gioco a due in cui coloro sul palcoscenico si scherniscono a vicenda nel narrare «le donne, i cavalier, gli amori, le cortesie e le audaci imprese». Nel contempo, sembra recitino “all’improvviso”, come gli antichi comici dell’arte, conservando sempre, rigorosamente, la struttura in versi.

Il regista Marco Baliani è più di una spalla comica del narratore. Tant'è che nel corso della pièce emerge il divertimento con cui i due interpreti trattano le vicende amorose del componimento: un fattore, questo, che li rende scattanti e particolarmente graditi al pubblico. Il ruolo assunto dal regista-attore, come egli stesso dichiara, è quello del “fool”: con i suoi interventi ha il compito di alleggerire un racconto che potrebbe risultare faticoso, specie se declamato in versi da un palco. Agile e spontaneo, però, anche Stefano Accorsi, che riesce a saltellare sulle strofe con eleganza, passionalità e un sano tocco di ironia.

Protagonisti delle vicende sono ancora Orlando, Angelica, Ruggiero e Bradamante, così come il loro incessante rincorrersi. Al centro la forza dell’amore che riesce a piegare e rendere sciocchi, o pazzi, anche gli uomini e le donne più valorosi.

Lo svolgersi incalzante degli eventi è intervallato dai battibecchi dei due cantastorie, che commentano i fatti con simpatiche digressioni. Si dimostra puntuale e raffinato anche l’adattamento teatrale del testo effettuato da Baliani, in cui la poesia dell’Ariosto è ben amalgamata con le rime aggiunte: un’operazione che era ben riuscita anche nel “Furioso Orlando”.

Sullo sfondo grandi destrieri, anch’essi di vari colori (di Mimmo Paladino): doppio riferimento alla giostra dei cavalieri e a quella tanto amata dai bambini.

Nella sala del Teatro, sabato alle 18, è in programma un incontro con gli attori organizzato dall’Associazione Amici del Teatro di Locarno.

 

 

 

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