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BELLINZONALetteratura giovane al festival Babel

13.09.13 - 09:37
Intervista al direttore artistico Vanni Bianconi
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Letteratura giovane al festival Babel
Intervista al direttore artistico Vanni Bianconi

BELLINZONA - Si è aperto ieri sera il festival di letteratura e traduzione Babel. Quest’anno solo autori giovani: ce ne ha parlato il direttore artistico Vanni Bianconi.

Signor Bianconi, perché quest’anno è stato scelto il tema della francofonia africana?
"Ci interessava investigare una combinazione tra la massima prossimità linguistica, ospitando una lingua nazionale, il francese, e l’estrema distanza culturale, invitando i paesi africani. Ma ritrovare questa distanza nei libri, proprio per il fatto che sono stati scritti in francese e in gran parte per i lettori occidentali, non è stato facile: allora siamo andati a scoprire le case editrici africane, quelle francesi indipendenti, gli scrittori più giovani. Ed è lì che abbiamo trovato l’Africa giovane, consapevole del suo valore e della sua diversità, che abbiamo invitato a Babel".

Babel è dedicato solo a chi è un esperto di letteratura o niente affatto?
"Quest’anno avremo con noi scrittori che vengono dal Madagascar, Burundi, Ruanda, Congo, Camerun, Algeria, dei tuareg del Mali, ecc., l’età media supera di poco i 30 anni, la lingua in cui si esprimono è il francese, i loro strumenti sono il romanzo, la musica, la videoart, il cinema. Credo che Babel sia sempre, ma quest’anno in particolare, dedicato a chi vuole trovare il proprio posto nel mondo grazie al confronto con il resto del mondo, con le sue incolmabili distanze e le sue sorprendenti affinità".

Quali sono gli ospiti di rilievo di quest’edizione? Ci saranno anche autori svizzeri?
"Sono tutti autori giovani, quasi tutti tradotti in italiano per la prima volta da Babel, e sono le migliori voci della giovane Africa: nessuno è famoso e tutti sono di rilievo. C’è un’autrice svizzera, Douna Loup, che ha dato forma scritta al racconto orale di un immigrato congolese, Gabriel Nganga Nseka, tendendo il filo che lega e separa oralità e scrittura".

E quali gli appuntamenti imperdibili?
"L’algerino Kamel Daoud con il suo editore, il camerunense Patrice Ngangang con la traduttrice locarnese Maurizia Balmelli, l’incontro sulla cultura tuareg seguito dallo straordinario concerto dei tuareg Tartit sabato sera, e, a dire il vero, tutti quelli che trovate su www.babelfestival.com"

Quest’anno avete ricevuto un importante riconoscimento con il Premio svizzero di letteratura. Qual è la vostra carta vincente?
"Continuare a interrogare le ragioni del nostro lavoro e della nostra ricerca, per tenere vivi sia il senso critico sia la passione".

 

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