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LIGORNETTOAnche dal Ticino solidarietà a “Ni una menos”

01.03.17 - 22:00
Per l'8 marzo è stato organizzato un appuntamento sulla frontiera in cui si parlerà di discriminazioni di genere, disparità salariali, violenza sulle donne
Anche dal Ticino solidarietà a “Ni una menos”
Per l'8 marzo è stato organizzato un appuntamento sulla frontiera in cui si parlerà di discriminazioni di genere, disparità salariali, violenza sulle donne

LIGORNETTO - “Donne sulle frontiere” è il titolo scelto dal Gruppo Donne dell’Unione sindacale svizzera (USS-TI) e dal Coordinamento donne della sinistra per segnare la ricorrenza dell’Otto marzo, che quest’anno ha un peso tutto particolare. «Perché le donne sono spesso in bilico e si devono muovere lungo le frontiere della precarietà, delle discriminazioni, prestando attenzione al di qua e al di là. Perché le donne sanno anche andare oltre le frontiere».

In molti paesi del mondo le donne sciopereranno per rifiutare la violenza di genere in tutte le sue forme: oppressione, sfruttamento, sessismo, razzismo, discriminazioni salariali. Dal Ticino e dalla Svizzera esprimiamo la solidarietà senza frontiere al movimento “Ni una menos” (“Non una di meno”), nato in Argentina per denunciare la violenza sulle donne e a cui hanno aderito una cinquantina di paesi. Oggi come ieri, le donne continuano a marciare. E continueranno anche domani. Come a Zurigo, il prossimo 18 marzo, con lo slogan “We can’t keep quiet”. E con il progetto #MakeSwitzerlandPink!

L’Otto marzo è una giornata di lotta, non un’occasione commerciale. L’Otto marzo – è bene ricordarlo a chi confonde la Giornata internazionale della donna con la “Festa” della donna - prende vita dagli scioperi delle operaie che dai primi anni del Novecento hanno animato le lotte per i loro diritti violati, di persone e lavoratrici. Ricordiamo il primo, quello delle camiciaie di New York nel 1909, poi lo sciopero e la rivolta delle operaie di Pietrogrado, l’8 marzo del 1917, perché senza donne non c’è, davvero, rivoluzione possibile! Condividiamo pure pienamente i temi del movimento scioperante "Non una di meno": «Resteremo al sole delle piazze a goderci la primavera che arriva anche per noi a dispetto di chi ci uccide per “troppo amore”; di chi, quando siamo vittime di stupro, processa prima le donne e i loro comportamenti. Di chi “esporta democrazia” in nostro nome e poi alza muri tra noi e la nostra libertà».

Il prossimo Otto marzo in Svizzera e in Ticino - unite e uniti in una vasta alleanza - organizzazioni di donne, ONG, gruppi migranti, sindacati e altri soggetti della società civile esprimeranno la loro solidarietà verso il movimento “Non una di meno”, attraverso una serie di manifestazioni e attività pubbliche. Non si tratta solo di essere solidali con questi movimenti globali, ma anche di evidenziare una serie di rivendicazioni che toccano direttamente il nostro Paese.

Lo faranno anche il Gruppo Donne dell’Unione sindacale Svizzera (USS-TI) e il Coordinamento donne della Sinistra nella serata evento dell’Otto marzo, che si svolgerà in una fabbrica dismessa di Ligornetto (Via Mastri Ligornettesi 25) dalle 19 alle 23. Un appuntamento sulla frontiera in cui si parlerà di discriminazioni di genere, disparità salariali, violenza sulle donne: l’ignoranza genera violenza, per cui dobbiamo combatterla prima di tutto con la conoscenza, i diritti, le lotte, la partecipazione, l’educazione alle differenze come formazione culturale e scolastica, per rendere la scuola pubblica un nodo cruciale per prevenire e contrastare la violenza maschile contro le donne e tutte le forme di violenza di genere. Non si tratta solo di promuovere le pari opportunità, perché non basta. Occorre anche contrastare modelli stereotipati di femminilità e maschilità. Parteciperanno Amalia Mirante, economista; Elvira Dones, scrittrice e giornalista; Giangiorgio Gargantini, sindacalista. La serata continuerà con il concerto del gruppo Lamorivostri. Tre donne che con la loro voce e energia rileggono la tradizione musicale.

Sia per l’Otto marzo, sia per la grande Marcia delle donne – il prossimo 18 marzo a Zurigo - anche a Ligornetto saranno in azione le Tricoteuses (lavoratrici a maglia). A Ligornetto verranno infatti lanciate la campagna WE CAN’T KEEP QUIET e il progetto #MakeSwitzerlandPink! #MakeSwitzerlandManyColors, che riprende il progetto “PussyHat-revolution” nato negli States in segno di protesta contro Donald Trump. Una parte del movimento We can’t keep quiet è infatti costituito da gruppi o persone che lavorano a maglia per confezionare dei berretti di lana.

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