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CANTONETorna Mondo al Parco, la fiera della solidarietà

16.09.16 - 06:00
Da tredici anni a questa parte, in un sabato dell’ultimo scampolo d’estate, Lugano scopre a Parco Ciani un suo volto internazionale, gioioso e solidale
Foto MuPhoto
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Da tredici anni a questa parte, in un sabato dell’ultimo scampolo d’estate, Lugano scopre a Parco Ciani un suo volto internazionale, gioioso e solidale

LUGANO - Ciò avviene a Mondo al Parco, kermesse promossa dalla Divisione Sostegno della Città di Lugano e dalla Fosit, la Federazione delle ONG della Svizzera italiana. L’edizione 2016 si tiene domani, sabato 17 settembre, a partire dalle 11. Mondo al Parco è sinonimo d’incontro all’insegna della festa, ma anche di solidarietà e conoscenza reciproca; è un crogiolo di culture, suoni e sapori dal mondo.

Data l’attualità, la questione dei profughi non poteva essere ignorata: basti pensare all’accampamento spontaneo alla stazione di Como e alle “riammissioni” dei profughi, che tentano invano di attraversare la Svizzera per raggiungere l’Europa settentrionale. Un incontro informativo sul fenomeno aprirà quindi la giornata, alle 11, alla Darsena di Parco Ciani. Interviene per primo il documentarista e fotografo Ricardo Torres, molto presente nei campi profughi greci di Idomeni e Vasilika, che, commentando alcuni suoi scatti, porterà la propria narrazione di queste realtà. Sarà poi Denise Graf, giurista alla Sezione Svizzera di Amnesty International, specialista in questioni migratorie e diritto d’asilo, a introdurre il pubblico agli aspetti legali e ai nodi irrisolti sul piano normativo di questo fenomeno migratorio. Il tutto, prendendo spunto proprio dalla realtà che ha potuto osservare al confine per conto di Amnesty.

Le diverse espressioni del no-profit e dell’interculturalità – una cinquantina in tutto – daranno vivacità a Parco Ciani: ONG svizzere attive nell’ambito della cooperazione, comunità estere stabilitesi in Ticino e organizzazioni per l’integrazione degli stranieri, il reinserimento di persone in difficoltà e l’affermazione dei diritti umani. L’apertura al mondo può dunque cominciare con quattro passi in riva al Ceresio.

Momenti di discussione, specialità gastronomiche, danze folcloristiche (a partire dalle 13)… Tutto permette d’instaurare una familiarità che già di per sé è il superamento di molte, invisibili frontiere.

Info: fosit.ch

 

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