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LUGANOUn viaggio nei colori di Katia Mandelli Ghidini

26.04.16 - 19:00
L'esposizione personale è presso l’Ospedale Civico di Lugano dal 21 aprile 2016 al 26 maggio 2016. Parte del ricavato a favore del Soccorso d’Inverno sezione Ticino
Un viaggio nei colori di Katia Mandelli Ghidini
L'esposizione personale è presso l’Ospedale Civico di Lugano dal 21 aprile 2016 al 26 maggio 2016. Parte del ricavato a favore del Soccorso d’Inverno sezione Ticino

LUGANO - Un percorso per scoprire l'evoluzione artistica di Katia Mandelli Ghidini. Lo si può scoprire presso l’Ospedale Civico di Lugano, fino al 26 maggio 2016.

Le opere esposte ai piani -1, pian terreno e primo piano riassumono gli ultimi anni dell'artista. Tra le collezioni esposte vi è la K299 che ha come protagoniste assolute le macchie di colore che sfumano una nell’altra, vi si troverà anche la collezione K845 che rappresenta colori dalle tonalità pastello e molto tenui, per sfociare quindi nelle altre collezioni dai colori molto più decisi.

«Per mia volontà, una parte del ricavato andrà a favore del Soccorso d’Inverno sezione Ticino. Sono a disposizione per visite guidate con spiegazione del mio lavoro», spiega Ghidini che può essere contattata per un appuntamento al numero 076 336 99 08 o all'indirizzo katia@visiografika.com. Ulteriori informazioni le trovate sul mio sito www.visiografika.com

Katia Mandelli Ghidini - Nata nel 1974 a Lugano, Katia Mandelli Ghidini si trasferisce nel 2005 a Morcote, dove attualmente risiede e lavora. Inizia ad appassionarsi giovanissima alla fotografia e da autodidatta ne apprende i fondamenti. Dal 1994 le sue immagini cominciano ad essere apprezzate in Ticino nell’ambito di diverse esposizioni collettive. La grande passione la porta presto ad un livello di preparazione tale da consentirle di insegnare fotografia all’interno dei fotoclub ticinesi. Nel 2007 fonda insieme al marito (anch’egli fotografo professionista da oltre un ventennio) uno studio fotografico a Morcote e il marchio KWemotions (poi MAKRO photographers) specializzato nella fotografia di matrimonio. Parallelamente all’attività professionale, inizia ad esplorare più seriamente la fotografia astratta con un suo progetto di ricerca personale cui successivamente darà il nome di visiografika. Nel 2011 il progetto è ormai maturo per essere presentato ed i risultati della sua ricerca cominciano ad essere concretamente presenti ed apprezzati in diverse esposizioni collettive e personali. Nel 2015 Katia apre a Morcote la “9m2 gallery”, in cui espone soprattutto le sue opere, ma seleziona anche arte astratta.
Tutte le opere di Katia hanno alla base la fotografia. L’uso dell’apparecchio fotografico non è convenzionale. Invece di dipingere con il pennello, Katia lo fa con la fotocamera, cosi da rendere il colore il protagonista di tutti i suoi quadri. Dal colore nasce l’emozione che lo spettatore prova guardando il lavoro dell’artista.

Presentazione a cura di Walter Ghidini - Visiografika esplora i confini della bellezza intesa in termini assoluti; tutte le immagini sono isolate da un qualsiasi contesto spazio/temporale e movimenti, gesti, azioni, forme si modellano concretizzandosi negli elementi visuali del nostro stato d’animo, ogni volta diverso. L’apparecchio fotografico, sapientemente usato, restituisce l’esatto opposto di ciò per cui è stato progettato e le immagini che ne risultano consentono all’osservatore di tornare ad essere libero di pensare, di provare, di sentire ed alla fine di gioire della sua rinnovata e per certi versi inedita condizione spirituale. La dialettica delle opere é densa, a momenti anche difficile e l’impulsività di segni misteriosi che richiedono d’essere compresi e svelati è frutto di una sensibilità analitica che porta con se il peso dei significati reconditi ancora da scoprire. Katia, con ciò che già conosce ma anche con ciò che non ha mai visto, crea una sorta di incontro con il “lettore”. Un’avventura in un mondo sconosciuto e visionario, che solo possono esplorare coloro che sono disposti a prendere rischi. Sono pressioni tra gli stati d’animo, il lato nascosto della nostra identità. Visiografika diviene progetto di ricerca quando Katia comincia a sentire la necessità di individuare fasci di emozioni compatibili e li identifica con gli stessi numeri ma ugualmente casuali, nel rispetto di quell’inconsistenza che sempre caratterizza l’intangibile. Nasce così visiografika, necessità interiore di ricerca e di analisi al cui arricchimento l’artista lavora costantemente, ben sapendo di non potervi mai ascrivere la parola fine.

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