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BELLINZONA10 anni di Open Doors: Porte aperte sul cinema dal mondo

17.10.12 - 15:27
Open Doors mira ad aiutare e mettere in luce i registi e i produttori di paesi del Sud e dell'Est del mondo il cui cinema indipendente è fragile
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10 anni di Open Doors: Porte aperte sul cinema dal mondo
Open Doors mira ad aiutare e mettere in luce i registi e i produttori di paesi del Sud e dell'Est del mondo il cui cinema indipendente è fragile

BELLINZONA - In occasione del 10° anniversario della sezione Open Doors e nel contesto della collaborazione con la Città di Bellinzona, Porte aperte sul cinema dal mondo, ciclo di film e conferenze, si propone di creare un ponte con Bellinzona e con il pubblico che è interessato al cinema.

 

Gli eventi avranno luogo giovedì 25 ottobre, 9 novembre e 13 dicembre presso la Biblioteca cantonale di Bellinzona.

 

Open Doors, che ogni anno coinvolge una regione diversa, mira ad aiutare e mettere in luce i registi e i produttori di paesi del Sud e dell’Est del mondo il cui cinema indipendente è fragile. Il laboratorio di coproduzione ha lo scopo di mettere in contatto i professionisti della regione prescelta con potenziali partner, soprattutto europei, al fine di favorire il sostegno necessario alla realizzazione dei progetti selezionati.

 

Giovedi 25 ottobre Aujourd’hui di Alain Gomis concluderà l’edizione Open Doors 2012, dedicata all’Africa francofona subsahariana. La serata sarà introdotta da Carlo Chatrian, neo Direttore artistico del Festival del film Locarno. Gli altri due film (Winter Vacation di Li Hongqi e Fix Me di Raed Andoni) sono stati invece scelti per la loro qualità tra i progetti delle edizioni precedenti di Open Doors, diventati film anche grazie all’attività della sezione.

 

Le proiezioni saranno introdotte da Michele dell’Ambrogio (Circolo del Cinema di Bellinzona).

 

Ogni serata sarà accompagnata da una conferenza legata alla tematica del film. In occasione dell’incontro dedicato all’Africa francofona subsahariana (25 ottobre) Oumar Ndao, professore di Letteratura comparata (Dakar), discuterà del concetto di “tempo africano” con Graziano Martignoni (psichiatra, Comano), Fabio Merlini (filosofo, Locarno) e Franco Zambelloni (filosofo, Chiasso).

 

Il secondo incontro, giovedì 9 novembre, si concentrerà invece sulla tematica della “noia”. Pino Boero, professore di Letteratura per l’infanzia (Genova), affronterà il tema assieme a Fabio Merlini (filosofo, Locarno) e Paolo Martini (antropologo, Bellinzona).

 

Durante l’ultima conferenza, giovedì 13 dicembre, Gianluca Grossi (reporter indipendente, Bellinzona) presenterà la problematica dell’“identità” nella società palestinese insieme a Roberto Malacrida (medico, Bellinzona) e Graziano Martignoni (psichiatra, Comano).

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