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Concerti"A noi la Lega non fa paura", i Modena City Ramblers sabato prossimo a Olivone

20.04.11 - 08:57
La popolare band ha pubblicato un nuovo album. Si intitola "Sul tetto del mondo". Sabato sera saranno in concerto ad Olivone al Centro Polisport (ore 21.30). Intervista a Davide "Du Du" Morandi. Biglietti su www.biglietteria.ch
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"A noi la Lega non fa paura", i Modena City Ramblers sabato prossimo a Olivone
La popolare band ha pubblicato un nuovo album. Si intitola "Sul tetto del mondo". Sabato sera saranno in concerto ad Olivone al Centro Polisport (ore 21.30). Intervista a Davide "Du Du" Morandi. Biglietti su www.biglietteria.ch

LUGANO - Da oltre un mese hanno realizzato il loro dodicesimo album. Ha un titolo molto bello. "Sul tetto del mondo". Sono i Modena City Ramblers, 20 anni di musica alle spalle, tanti arrivi e partenze, diversi successi, qualche concerto da tutto esaurito anche alle nostre latitudini. Loro, di sinistra, vengono in un Ticino (sabato sera saranno ad Olivone  ore 21.30 al Centro Polisport)  in cui ha vinto la Lega, e non sono affatto intimoriti. Ne abbiamo parlato con Davide "Du Du" Morandi, voce del gruppo.

Che cosa si vede dal tetto del mondo?
"Si vedono tante cose, alcune della quali molto sfocate. In realtà abbiamo voluto esprimere la nostra tranquillità nel registrare un disco senza alcuna pressione che ci spingesse ad affrontare un determinato tema. Infatti siamo tornati a parlare d'amore, argomento assente nei nostri ultimi lavori. Direi che dal tetto del mondo si torna a percepire la possibilità di fare musica a 360 gradi, che non ci porta solo a parlare di temi sociali, ma anche d'amore".

Dunque è il disco della svolta. I Modena City Ramblers parlano d'amore.
"Lo avevamo già fatto con il primo disco. Siamo fieri di essere il gruppo che fa il combat folk e continueremo a farlo. Scriveremo ancora canzoni che parlano della nostra società, di impegno civile. Ogni tanto abbiamo però bisogno di fare uscire qualcosa di diverso, quindi ben vengano le canzoni d'amore e temi meno impegnati".

Siete dichiaratamente di sinistra, e venite in un Ticino dove politicamente c'è stata di recente la vittoria della Lega dei ticinesi, che messaggio cercherete di trasmettere?
"Siamo abituati a queste realtà. Anche in Italia andiamo a cantare in posti in cui ha vinto la Lega lombarda. Veniamo volentieri a suonare in Ticino perchè speriamo di vedere davanti al palco tanta gente che non è d'accordo con queste posizioni. Da voi si parla di frontalieri. Da noi di immigrati. Continueremo a portare avanti le nostre idee che sono quelle di un mondo pronto ad accogliere chi ha più bisogno, perchè solo così si possono trovare punti di forza per andare avanti. Siamo convinti che la mescolanza delle culture sia una delle molle che ha fatto progredire la società. Ci auguriamo di fare un bel concerto davanti a tanti ragazzi giovani, perchè - nonostante non andiamo nei talent show - abbiamo un folto pubblico di ragazzi".

So che viaggiate molto e che la vostra musica  vi porta spesso all'estero.  Durante i vostri viaggi cosa vi colpisce di più  delle nazioni che vi ospitano?
"Siamo delle spugne. Assorbiamo i suoni e le storie che incontriamo quando andiamo in giro per il mondo. Siamo una band perennemente in tour, facciamo dischi in funzione del tour e non viceversa. Ad esempio non siamo andati in tour per promuovere un disco".

Nel 1999 avete pubblicato il libro "L'Italia ai tempi dei Modena City Ramblers", oggi, dopo 11 anni, che Italia è quella dei Modena?
"È un'Italia che non è molto cambiata. Un'Italia con una politica non sana, fatta di cafonaggine, di spettacolo, di urla e di pochi contenuti". 

Per dei ragazzi di Modena la Svizzera, e in particolare il Ticino, cosa rappresentano?
"Quando veniamo in Ticino ci sembra quasi di non passare neanche il confine. I ragazzi che incontriamo hanno gli stessi problemi e le stesse paure dei giovani italiani, ma anche gli stessi pregi, lo stesso calore. Da piccolo avevo l'impressione che la Svizzera fosse più lontana. La immaginavo come un qualcosa di misterioso, bello, perfetto".
 
È vicina la data del concerto di Olivone, che tipo di spettacolo sarà?
"Stiamo portando in tour l'ultimo disco con una scaletta che propone 10 delle 13 canzoni di questo nostro lavoro. Un album che è molto "live" e che si presta ad essere suonato dal vivo. Naturalmente ci saranno anche quelli che sono i nostri cavalli di battaglia, più altri pezzi che non facevamo da un po', il tutto condensato in circa due ore di spettacolo". 
 
I Modena hanno cavalcato 20anni di storia tra diversi arrivi e partenze. Come hanno influito questi cambiamenti sul gruppo?
"Ogni volta che arriva qualcuno porta con sé anche il suo bagaglio musicale. Basti pensare agli ultimi due arrivi, quello di Luca Serio Bertolini, chitarrista che suona con noi già da un anno e mezzo ed è ad esempio anche un bravissimo cantautore con tre dischi all'attivo o Luciano Gaetani, uno dei membri fondatori del gruppo e che non è quindi proprio un new entry, quanto piuttosto un ritorno e che ha riportato un po' quel modo "scartolato" di fare musica dei primi Ramblers. La forza dei Modena City Ramblers non sono mai stati i singoli attori, ma il progetto in sé". 
 
Oggi siete una band tutta al maschile, come si sta?
"Molto rilassati, meno leggiadri e più animaleschi. Si respira un po' di quel cameratismo da spogliatoio tipico delle squadre di calcio, ma questo non vuol dire nulla. Certo non siamo contro le donne. Credo anzi che le donne se lo volessero conquisterebbero il mondo senza problemi".
 
Oggi per resistere nel duro mondo della musica pare che sia necessario passare da Sanremo, Amici o XFactor. Voi siete controcorrente, tuttavia resistete.
"Si fa sempre più fatica, ma resistiamo. La situazione è sicuramente più drammatica per le nuova band che vogliono emergere, hanno talento, ma fanno davvero fatica. Oggi, o si passa da Amici e XFactor, o a Sanremo neanche ti prendono, e spazi per suonare ce ne sono sempre meno".

Sal Feo

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