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TICINOStar Trek ritorna alle origini, da oggi nelle sale

08.05.09 - 08:47
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Star Trek ritorna alle origini, da oggi nelle sale

LUGANO - Nel 2002 la sconfitta al box office americano di 'Star Trek- La nemesi' aveva  messo la parola fine a cinque serie televisive, 10 lungometraggi, e un fenomeno nato nel 1966. Otto anni dopo la Paramount si è rivolta all'unico in grado di capovolgere i risultati: il 42enne J.J. Abrams, l'inventore di 'Lost', 'Alias', 'Fringe' e il produttore di  'Cloverfield'. Con 'Star Trek', in uscita oggi nelle sale cinematografiche della Svizzera italiana, e un cast semisconosciuto (Chris Pine, Zachary Quinto, Eric Bana, Zoe  Saldana) Abrams ha sfidato la sorte, e soprattutto gli estimatori, che sono infiniti. Prima di accettare ha fatto leggere lo script a Steven  Spielberg. Che gli ha detto: devi farlo. Fin da piccolo il suo idolo è stato il grande regista americano: "Gli scrivevo delle lettere lunghissime a cui ovviamente Steven non ha mai risposto", dice a Parigi per la promozione del film.

"Mentre giravo pensavo a Superman" - Poi il destino lo ha messo sulla sua strada e sono diventati ottimi amici e partner, Abrams ha appena firmato un contratto con la  DreamWorks per tre progetti ancora segretissimi. "Steven è venuto più volte a trovarmi sul set - racconta -. Mi ha incoraggiato  moltissimo". Con lui la saga riparte da zero, Abrams reinventa la storia svelando le origini del capitano Kirk (Chris Pine) e di Spock (Zachary Quinto noto per la serie tv 'Heroes' nella quale recita il ruolo del cattivo Sylar) e della prima avventura a bordo della nave stellare Enterprise. "Mentre giravo - racconta - pensavo a 'Superman' e alla sua genesi. C'è un bambino, senza padre, che diventa il supereroe senza macchia. Ma soprattutto c'è la magia, che ti fa credere che un uomo posso volare".

Azione, suspense, effetti speciali - Il risultato è un concentrato di azione, suspense ed effetti speciali che tiene incollato allo schermo lo spettatore per quasi due ore. "Il set è stato uno spasso" dicono in coro gli attori. E a giudicare dall'aria rilassata, Chris Pine e  Zachary Quinto si devono essere divertiti moltissimo. Il primo biondo, occhi blu, bicipiti vistosi, l'altro moro ed esile, con un'espressione che ricorda quella di Sylar il serial killer degli 'Heroes', serie tv di culto arrivata alla terza stagione. Non sono mai stati fan di 'Star Trek' e Pine era terrorizzato all'idea di dover indossare la maschera del capitano Kirk, vale a dire presentarsi vestito di Spandex.

Un cameo di  Wynona Rider - L'unico nome ad effetto del cast, fatta eccezione per i due camei di Wynona Rider, madre di Spock, e Leonard Nimoy (Spock, nella versione anziana), è quello di Eric Bana, irriconoscibile però, complici 4 ore di makeup ogni giorno, nei panni del malvagio Nero che aspetta da anni di catturare Spock.

Una sfida (riuscita al cento per cento) per Bana che al cinema è stato Hulk, Ettore e re, e a 'Star Trek' non ci pensava proprio: "Conoscevo la serie ma non ero un appassionato. Poi ho letto lo script e sono rimasto affascinato da Nero". Quando è stato chiamato era in  fase creativa, stava finendo il documentario 'Love the Beast', il suo esordio alla regia, da lui stesso interpretato. "Volevo lavorare con  J.J., sa come sviluppare i personaggi e possiede un grande senso dell'umorismo. Star Trek funziona perchè oltre agli effetti  speciali, ha una storia". E fare il cattivo per una volta, confessa, lo ha divertito moltissimo: "I miei figli mi guardavano con curiosità, pensavano avessi una maschera. Ma l'unica che si è spaventata davvero è stata la mia agente".

La parola alla critica

La Repubblica: "Amata da legioni di "trekkers", ma anche da raffinati intellettuali come il nostro Franco La Polla (che le dedicò un libro), la saga Star Trek sonnecchiava da qualche anno. La celebre creatura di Gene".

La Stampa: "Dialoghi e sceneggiature di questa sterminata produzione sono sempre gli stessi (...). Come in un racconto di Philip K. Dick, guardi le stesse scene per dieci, venti volte; sono uguali, parola per parola, gesto per gesto, evento per evento; eppure ogni volta c’è qualcosa di lievemente differente. L’iterazione è certo uno degli elementi della fascinosa eternità di Star Trek (...)".

Il Giornale: "Effetto collaterale dei film sui supereroi è che i cascami della più sparagnina fantascienza tv di una volta paiono, in confronto, opere interessanti. Ne fruisce Star Trek (...). I personaggi dell’angusta, interminabile serie di quarant’anni fa sono aggiornati quel tanto che basta. Scompaiono le staticità da programma radiofonico finito per sbaglio in video e appaiono effetti speciali, sempre i soliti".

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