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IL MATRIMONIO DI LORNADisposta a tutto pur di realizzare il suo sogno, da martedì sera al Corso

26.01.09 - 09:13
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Disposta a tutto pur di realizzare il suo sogno, da martedì sera al Corso

LUGANO - Viene presentato al Corso a quasi un anno di distanza dalla sua uscita il filme scritto e diretto dai fratelli Dardenne "Il matrimonio di Lorna (Le silence de Lorna)". Il film è stato presentato in anteprima mondiale il 19 maggio 2008 al festival di Cannes 2008, dove è stato premiato per la Miglior sceneggiatura.

La storia  è quella di Lorna, una giovane immigrata albanese, che per avere la cittadinanza belga (il film è ambientato a Liège) ha pagato un tossicodipendente per sposarla. Lorna dovrebbe pagare il giovane, Claudy, il doppio per poi poter divorziare. Insieme al tassista Fabio però ha progettato di farlo morire per overdose, per poi potersi sposare con un russo per far ottenere la cittadinanza a quest'ultimo, che la paga molto bene. Lorna, fidanzata con Sokol, ha il sogno di aprire un bar. Claudy, però, vuole finirla col la droga e chiede aiuto proprio a Lorna, la quale, dopo un'iniziale ostilità, decide di aiutarlo, anche perché inizia a provare qualcosa per lui. Lorna cerca allora di anticipare il divorzio per non far morire Claudy, ma Fabio gli procura l'overdose uccidendolo. In seguito Lorna si convince di essere incinta di Claudy, con il quale ha avuto un rapporto, anche se i medici le assicurano che non lo è. Così va in fumo l'affare con il russo e Lorna si vede voltare le spalle sia da Fabio che dal fidanzato Sokol, i quali si riprendono quasi tutti i soldi della ragazza. Quando inizia a sospettare che la vogliano uccidere, a Lorna non resta che una fuga disperata con il bambino che crede di portare in grembo.

 

La parola alla critica

Ciak: "(...) Il livello è sempre alto, ma non al livello di capolavori come , Il figlio e L'enfant"
 
Il Foglio: "(...) “Le silence de Lorna” consiste nel cambio di macchina da presa, da una super 16 millimetri a una 35. Variazione appassionante quanto una pastiglia di Tavor (...). Lo spettatore già sbadiglia prima che la storia cominci, cupa e triste. Poiché siamo in un film dei Dardenne – equivalente cinematografico della legge di Murphy"
 
Il corriere della sera: "(...) I fratelli Dardenne continuano a guardare ai margini della società, con rigore e passione. Anche a rischio di «rifare» sempre lo stesso film".
 
la Repubblica: "Sette film all´attivo e sette volte a Cannes, Jean-Pierre e Luc Dardenne confermano lo stile di sempre: argomento sordido, sguardo profondamente umanistico, volontà di comprendere, anziché giudicare. Complice in un matrimonio bianco con un tossicomane, Claudy (la sua nuova nazionalità belga le permetterà di sposare, in seconde nozze, un mafioso russo), l´immigrata albanese Lorna prova pietà per il fragile marito, ma non al punto di proteggerlo dal delinquente con cui si è associata. Rischierà tutto, invece, per salvare il bambino concepito nell´unico rapporto avuto col giovane. Dei fratelli valloni, due volte laureati con la Palma d´oro, abbiamo visto riuscite migliori. Il che non vieta che Il silenzio di Lorna sia un film d´alto profilo; capace, nella sua amarezza, di farti identificare nei personaggi grazie a quel modo - peculiare dei registi - d´inquadrarli dappresso, di lato, di spalle, con una serie di semi-soggettive che ti costringono a entrare nella loro pelle. Brava la sconosciuta albanese Arta Dobroshi; struggente l´attore-feticcio del duo, Jérémie Renier. Adesso c´è da augurarsi che qualcuno non voglia farne un manifesto antiabortista: i Dardenne hanno sempre creduto nella sacralità laica dell´essere genitori, la religione non c´entra per niente".
 
l'Unità: "Pur con pregi sono irritanti la trama e il finale" 
 
El Pais: "Squallore e noia: il solito film dei fratelli Dardenne"
 
Le Monde: "(...) Rispetto ai film precedenti è cambiato lo stile. I cineasti sono passati da una super 16 millimetri a una 35, macchina molto più pesante che impone a Il silenzio di Lorna inquadrature più ferme e meno in movimento. Il tono, invece, è lo stesso (...)"
 
Hollywood Reporter: "Sebbene i fratelli Dardenne siano geneticamente incapaci di fare film per nulla interessanti, bisogna ammettere che Le Silence de Lorna non è ai livelli dei loro film precedenti". 
 
il Giornale: "(...) raccontano la solita storia per la quale sono premiati come fosse una nuova, percheì i giurati diventano tali ignari che i Dardenne esistano! Mutatis mutandis, il loro film cambia solo titolo: Rosetta, Il figlio, L'enfant e, ora, Il matrimonio di Lorna. Segreto dei Dardenne, come per Inarritu e Arriaga, e il cumulo di sventure.(...)"

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