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MEMORIE DI UNA GEISHANelle sale il mondo esotico e misterioso delle geishe

19.01.06 - 12:05
In programmazione al Cinestar di Lugano, al Multisala di Mendrisio, all'Otello di Ascona e al Cinema Forum di Bellinzona
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Nelle sale il mondo esotico e misterioso delle geishe
In programmazione al Cinestar di Lugano, al Multisala di Mendrisio, all'Otello di Ascona e al Cinema Forum di Bellinzona

LUGANO - Nel 1997 l’autore Arthur Golden offrì ai lettori una storia contagiosa e incantevole ambientata in un mondo sconosciuto, nel suo bel romanzo Memoirs of a Geisha. Questa epica, romantica e coinvolgente, primeggiò per ben due anni fra i best seller selezionati dal New York Times, vendendo oltre quattro milioni di copie in inglese, con traduzioni disponibili in 32 lingue. 

Ora, il regista Rob Marshall (nominato all’Oscarâ per Chicago) e i produttori Douglas Wick & Lucy Fisher, e Steven Spielberg, insieme a un memorabile cast internazionale e a una sofisticata squadra tecnica, hanno portato questa incredibile storia sul grande schermo.

Ambientato in un mondo esotico e misterioso, che ancora oggi detiene un fascino enorme, la storia ha inizio negli anni precedenti alla II Guerra Mondiale, in cui una bambina giapponese viene strappata a una famiglia senza mezzi, per lavorare come serva nella casa di una geisha.  Nonostante le angherie di una sua accanita rivale, che quasi le spezza l’animo, la ragazza sboccia e diventa la leggendaria geisha Sayuri.  Colma di bellezza e  talento, Sayuri seduce gli uomini più potenti dei suoi giorni; tuttavia il suo cuore batte segretamente per l’unico uomo che non potrà mai avere.


La parola alla critica

Film TV: "Chi ha amato Chicago, apprezzerà anche Memorie di una geisha. Non vuole essere una provocazione né tanto meno un’ovvietà: anche qui Marshall dispiega tutta la sua indiscutibile abilità di metteur en scène per illustrare, raccontare, ammaliare. Commuovere però gli riesce molto meno. In altre parole: il film è spielberghiano nella fattura ma non nello spirito. (...) un colossale, esotico affresco d’antan".
 
la Repubblica: "(...) una grossa produzione americana, con star cinesi nella parte di giapponesi e tinta di un esotismo convenzionale quanto basta per far concorrenza alla Butterfly pucciniana. (...) Esteso su un lungo arco temporale, il film è illustrato con grazia, commovente a comando, lieve come la seta di un kimono, ma altrettanto inconsistente".
 
il Giornale: "(...) È un prolisso aneddoto sulla lotta per il potere che la donna conduce amando chi il potere l'ha già: regola vecchia più di Machiavelli, nelle pagine verbose di Golden e nelle immagini laccate di Marshall raggiunge estenuante estensione. (...) Fra odi a prima vista più intensi degli amori, tutto scorre freddo".
 
Il corriere della sera: "(...) Battaglia di bocche e di bocchini, gara di voci off, pallide maitresse, cuori sottochiave, una scatolina che contiene la verginità, toni da acquarello, collezioni di kimono ricamati per assatanati e discreti machi giapponesi e match di sumo. Dopo la nuttata, arrivano gli yankees e cambia film: Sayonara".
 
 La Stampa: "Rob Marshall, l’acclamato regista di Chicago in linea di massima rispecchia il testo, accentuando l’impianto di melò e arricchendone lo smalto con la suggestione visiva: scenografie (la Kyoto d’epoca ricostruita negli Studi di Los Angeles), fotografia e costumi sono impeccabili. Quanto alla natura, si intona: tempeste a sottolineare il dramma (vedi la dickensiana scena iniziale quando, fra lampi e tuoni, Sayuri bambina viene strappata alla famiglia); ciliegi in fiore quando si giunge al lieto fine. In fondo Memorie di una geisha è una variazione in stile finto orientale della fiaba dì Cenerentola: chi ha amato il libro, dovrebbe amare il film, prodotto di confezione comunque migliore. Il punto debole è l’interpretazione in chiave vittimistico/passiva di Ziyi Zhang, attrice modesta qui sovrastata per fascino, autorevolezza e capacità emozionale dalla «rivale» Gong Li".
 

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