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GERMANIALa magica Sardegna (anche un po' svizzera) di "Figlia mia"

18.02.18 - 15:53
Il film di Laura Bispuri è in concorso alla 68esima edizione del Festival di Berlino
Keystone / EPA
La magica Sardegna (anche un po' svizzera) di "Figlia mia"
Il film di Laura Bispuri è in concorso alla 68esima edizione del Festival di Berlino

BERLINO - Il film italiano in concorso alla 68esima edizione del Festival di Berlino, "Figlia mia" di Laura Bispuri - interpretato da Valeria Golino, Alba Rorhwacher, Udo Kier e dagli attori isolani Sara Casu e Michele Carboni, che porta alla Berlinale la magia della Sardegna - è anche una coproduzione svizzera.

La pellicola è realizzata da Vivo Film e Colorado Film con Rai Cinema, in coproduzione internazionale con la tedesca Match Factory Productions e la svizzera Bord Cadre Films, nonché con ZDF/arte e la RSI.

L'opera seconda della Bispuri - il debutto era stato con "Vergine giurata", nomination per l'Orso d'oro nel 2015 - ha ottenuto il sostegno di Eurimages, Ministero italiano dei beni e delle attività culturali e del turismo, Regione Sardegna e Fondazione Sardegna Film Commission. Frutto di riprese realizzate tra Cabras, Riola Sardo, San Vero Milis e Oliena, debutta oggi in prima mondiale alla kermesse cinematografica.

In corsa per l'Orso d'oro il film della Bispuri racconta un patto segreto, destinato a rompersi, tra due donne madri di una stessa bambina. Da una parte c'è Tina (Valeria Golino), madre amorevole, ansiosa e affidabile che vive solo per la sua piccola Vittoria (Sara Casu) di dieci anni e, dall'altra, Angelica (Alba Rohrwacher) madre naturale della bambina, alcolizzata, fragile, in preda solo a se stessa e alla sua vita scombinata. Vittoria dovrà così combattere con le sue due anime: quella libera e adulta, ma senza rete, che fa sì che segua Angelica nelle sue folli e pericolose escursioni nelle grotte, e quella rassicurante di Tina, la sola capace di poterle far vivere la normalità.

È la prima volta dalla nascita della Fondazione Sardegna film commission (Fsfc) che un film "made in Sardegna" è in concorso alla Berlinale. La Fsfc ha seguito la genesi del progetto invitando la regista a scoprire l'Isola attraverso una serie di "scouting" e incontri sul territorio con la comunità delle novenanti del Sud Sardegna e della Barbagia. «L'idea di partenza è sempre stata quella di voler raccontare una Sardegna fuori dagli stereotipi - racconta Laura Bispuri - Quello che mi affascina fortemente dell'Isola è la contaminazione continua e stratificata tra la potente tradizione arcaica e il mondo contemporaneo».

Sul tappeto rosso della Berlinale ci sarà un parterre di eccellenze isolane che raccontano la Sardegna attraverso gusti e profumi. Alla proiezione di "Figlia mia" seguirà una serata ispirata all'Isola, in collaborazione con l'Accademia Casa Puddu. Due docenti, Salvatore Camedda, giovanissimo chef e patron del ristorante Somu a San Vero Milis, e Francesco Vitale, chef di Cucina.eat a Cagliari, faranno degustare agli ospiti internazionali una cucina innovativa che conserva l'autenticità sarda ma con un gusto per il contemporaneo.

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