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BELLINZONAIl Quadro di Ionesco al Sociale

23.11.08 - 10:05
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Il Quadro di Ionesco al Sociale

BELLINZONA - Un artista e un uomo d'affari, due mondi antitetici ma interdipendenti. L'uomo d'affari, che Ionesco chiama semplicemente il "Signore grosso", seduto dietro una scrivania, riceve un artista trasandato che tiene nervosamente una tela arrotolata sottobraccio. Il Signore grosso inizia riempiendo se stesso del suo successo, si auto-professa intenditore, considera la possibilità di acquistare la tela, ma prima vuole discutere il prezzo: "Il prezzo prima, l¹estetica poi!". Si avviano le trattative, una strategia prende corpo, viene alla luce l'abilità d'un commediante versatile, deciso ad ottenere il bene ambito ad un prezzo vile. Ma in tutto questo il Signore grosso maschera i suoi fallimenti personali, che si possono riassumere nella domanda centrale: "Può l¹arte sostituire la donna sognata, bella e dolce, che mi manca?². Il suo problema è ulteriormente complicato dalla brutta sorella, Alice, che vive con lui. È quasi zoppa e ha una mano monca. Per l¹artista sarà oggetto di pietà, per lui di scherno. Dunque, il Signore grosso, in mancanza dell'amore, si accontenterà d'un sostituto. Al pari d'un adolescente che con uno spillo appunta al muro della sua camera la fotografia d'una star, egli trasferisce i suoi fantasmi sulla tela propostagli dal pittore. L'arte, per quest'uomo d'affari, deve essere utile!

Il quadro fa parte dei testi teatrali meno conosciuti di Ionesco, ma non per questo privo di idee: l¹arte a confronto con i soldi, il successo con la felicità e i limiti insiti in tutto questo. Contrariamente ad altre opere dell¹autore, Il quadro non assegna al ritmo un ruolo determinante. La sua dinamica si fonda sul primato dell'immaginazione e della strategia, la preoccupazione di stupire e suscitare il riso, la varietà dei toni e il gioco delle situazioni. L'aggressività e l'esagerazione si fondono con l'incongruenza: basta spingere l'una al parossismo per incontrare l'altra. Nonostante la definizione di Teatro dell¹assurdo cui si fa riferimento parlando di Ionesco, ciò che desidera dire attraverso questo testo è piuttosto evidente, e l¹obiettivo della messinscena è di renderne efficacemente il linguaggio senza valore e catturarne la natura della ginnastica verbale che lo compone.

In scena al Teatro Sociale di Bellinzona martedì 25 novembre 2008 alle ore 20.45. Prevendita: Ente turistico Bellinzona 091 825 48 18.  Il 28, 29, e 30 novembre al Cortile di Viganello. Prevendita: sms 079 337 20 52

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