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CHIASSO - Appuntamento prima con il cabaret e poi con il cinema in Piazza al Municipio a Chiasso. Questa sera alle 20.45 verrà presentato "Strangers in the night", spettacolo di cabaret con i comici del Laboratorio Zelig.
Undici scatenati cabarettisti danno vita ad una vera e propria babilonia linguistica, che riesce a trasformare la scena in un luogo di confronto e divertimento multiculturale, nel quale vengono valorizzate, sul filo di un umorismo corrosivo e folgorante, le molteplici differenze culturali. Si ride, naturalmente, e molto, anche per la spassosa rappresentazione dei non pochi dogmi in fondo comuni alle varie culture e usanze: immedesimarsi nelle situazioni comiche e/o drammatiche della vita dell’“altro”, diventa un gioco dalla comicità irresistibile. Per non dire di nostri vizi e virtù elvetico-latini e delle innumerevoli incongruenze dell’italico stile percepiti dagli occhi increduli di un immigrato! Dove l’“altro” siamo noi! Strangers in the Night, nato dal Laboratorio Zelig di “contaminazioni multietniche”, propone un cabaret di esilarante comicità, fatto da stranieri doc, reclutati in una sorprendente formazione composta da comici provenienti da tutto il mondo.
A conclusione della serata verrà proiettato in anteprima svizzera ilf ilm "Saimir" del giovane regista Francesco Munzi. La trama del film ruota attorno alla storia di Saimir, ragazzo sedicenne originario di un villaggio dell’Albania centrale. Vive in un sobborgo degradato del lungomare laziale con il padre Edmond (il bravo Xhevdet Feri, famoso attore teatrale albanese), che traffica immigrati clandestini con i piccoli imprenditori agricoli della zona. Tra padre e figlio c’è un rapporto difficile. Saimir mal sopporta le attività del padre, ma non ha il coraggio né la forza di ribellarsi e continua suo malgrado ad aiutarlo nei suoi trasporti notturni dalla costa adriatica. Edmond in realtà, sebbene con mezzi illeciti, sta cercando di rifarsi lentamente una nuova vita in Italia. Egli spera di poter aprire presto una propria attività e di ricostruire, dopo la morte della moglie, una famiglia insieme a Simona la sua compagna italiana, che tuttavia Saimir percepisce come un’intrusa. Nonostante i suoi sforzi il ragazzo è incapace di creare un rapporto paritario con i suoi coetanei italiani, con i quali non riesce ad integrarsi; e nemmeno con Michela, la ragazza di cui si è innamorato. Gli unici che sembrano dargli confidenza sono un gruppo di amici rom che cominciano a coinvolgerlo in azioni di piccola criminalità, sempre più rischiose. Ma quando Saimir scopre che, in cambio di una ricompensa particolarmente alta, il padre ha accettato di aiutare i suoi ricettatori ad introdurre una minorenne da avviare alla prostituzione, il suo conflitto interiore esplode con tutta la sua violenza. Il ragazzo cerca di liberare la piccola schiava ma è fermato dagli aguzzini. Solo l’intervento del padre riesce a salvarlo. Ma nemmeno questo basta ormai a contenere la rabbia adolescenziale di Saimir, che finirà col trascinare verso un drammatico epilogo tutti i protagonisti della vicenda.
