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NEW YORK - Fay Wray, la bella di cui si innamorò King Kong, l'esile figura che negli anni Trenta urlava stretta nella gigantesca mano della bestia sulla cima dell' Empire State Building di New York, è morta domenica notte nel suo appartamento sulla Quinta Avenue di Manhattan. Ne ha dato notizia un amico di famiglia.
L'attrice, che aveva 96 anni, aveva interpretato più di 100 film, ma quello che l'ha resa celebre è stato senz'altro il 'King Kong' del 1933 diretto da Merian Cooper e Ernest B. Schoedsack. Il pubblico la ricorderà rapita dal gigantesco gorilla che veniva da Skull Island, portata sulla punta del grattacielo di New York, mentre assiste al furioso attacco degli aerei da guerra contro la bestia capace di riconoscere la bellezza e di provare sentimenti.
Bella, spiritosa ed elegante, la Wray cominciò la carriera quando ancora andava a scuola e tra le attrici hollywoodiane del suo tempo si era dimostrata la più adatta a parti di ragazze imbronciate, capaci di scoppiare in un pianto a dirotto. Prima di girare 'King Kong', la Wray aveva lavorato con registi del calibro di Erich Von Stroheim (Sinfonia nuziale) e David Sterberg (Le mazzate). Dopo questi ruoli ne interpretò altri venti da protagonista al fianco di William Powell, Richard Arlen e Gary Cooper.
Ma la stessa attrice ricordava la sua interpretazione in 'King Kong' come la più importante della sua carriera cinematografica: "Con gli anni ho capito che 'King Kong' è diventata una cosa spirituale per molti e anche per me", aveva rivelato in un'intervista nel 1993. L'attrice rifiutò anche una piccola parte offertale nel 1976 nel remake di 'King Kong' con Jessica Lange. "Il film che ho interpretato io - aveva risposto la Wray - era così straordianario , così pieno di immaginazione e effetti speciali, che non potrà mai essere eguagliato".
