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MobilitàIn futuro avremo i camion elettrici?

16.12.22 - 11:00
Designwerk è tra i maggiori produttori di camion con motore elettrico.
Foto: Jan Graber
Di formazione designer di auto, Tobias Wülser ha indirizzato la sua impresa Designwerk verso l’elettrificazione del traffico pesante.
Di formazione designer di auto, Tobias Wülser ha indirizzato la sua impresa Designwerk verso l’elettrificazione del traffico pesante.
In futuro avremo i camion elettrici?
Designwerk è tra i maggiori produttori di camion con motore elettrico.
Il fondatore dell’impresa è convinto che i camion elettrici siano il futuro dei trasporti pesanti. Una visita a questa innovativa impresa svizzera.

Le sei motrici nell’officina, con i cofani aperti, sembrano astronavi aliene abbandonate. E subito ci si accorge di cosa manca: nessuna puzza di diesel che assale le narici, nessun odore di carburante o benzina che appesta l’aria. I pavimenti di cemento sono puliti e non macchiati di nero come quelli di molti garage.

Designwerk è specializzata nell’elettrificazione dei camion. L’impresa è il maggiore produttore di autocarri elettrici in Svizzera. I cofani spalancati non offrono quindi uno sguardo su motori diesel, serbatoi e parti per la combustione del carburante bensì su complicati macchinari elettrici.

«Una parte della tecnologia è stata sviluppata e brevettata da noi personalmente», spiega il fondatore dell’impresa Tobias Wülser. L’impresa ha ottenuto ben sei brevetti, tra cui anche quello per l’installazione di quattro pacchetti di batterie da 1,3 tonnellate l’uno. «Ogni mese, dieci camion lasciano le nostre officine», spiega.

Giro del mondo in 80 giorni con motore elettrico

Wülser è un fan della mobilità elettrica. Quando parla dei camion elettrici, gli brillano gli occhi. «I maggiori produttori di CO2 sono i mezzi per la raccolta dei rifiuti», spiega. Questi mezzi consumano centinaia di litri di diesel ogni 100 chilometri. Sono proprio loro ad aver dato a Wülser e al suo socio Frank Loacker l’impulso iniziale per dedicarsi all’elettrificazione dei camion.

La fondazione di Designwerk non è però avvenuta grazie ai camion ma grazie a un record del mondo: Wülser e Loacker hanno circumnavigato il globo terrestre in un’imbarcazione elettrica biposto in esattamente 80 giorni. I costi dell’energia per l’intero viaggio dello «Zerotracer»? Quattrocento franchi svizzeri. Dopo 700 ore in questa «batteria da viaggio» entrambi hanno capito che il futuro appartiene alla mobilità elettrica.

Ma torniamo in officina. Mentre il motore dei veicoli a diesel è costituito da oltre 20 000 componenti, i camion elettrici sono composti da sole 2000 parti. Le batterie sono però estremamente pesanti e i camion elettrici pesano quindi 42 tonnellate invece di 40.

Secondo record del mondo con oltre 1000 chilometri

Wülser ci accompagna attraverso l’officina e ci mostra un «Superbomber», come lo chiama lui. Questo camion in un anno ha percorso oltre 140 000 chilometri. «I camion elettrici sono esentati dalla tassa sul traffico pesante. Grazie a questo mezzo è stato possibile risparmiare 134 000 franchi», spiega con fierezza. In meno di cinque anni, l’investimento è ammortizzato.

L’autonomia è il vero punto di forza di Designwerk. Nel 2021, uno dei loro camion ha percorso oltre 1000 chilometri in 23 ore senza bisogno di ricaricare: un record mondiale. Ora l’impresa ha presentato un camion con una batteria da 1000 chilowattora che dovrebbe permettere al mezzo di 42 tonnellate con un metro di lunghezza aggiuntiva di raggiungere i 640 chilometri di autonomia.

Risparmiare milioni di tonnellate di CO2

Inoltre, dal cilindro di Designwerk spunta ora un «Mega Charger», non ancora presentato ufficialmente, sotto forma di batteria-container: permetterà di ricaricare 500 chilometri di autonomia dei camion elettrici in soli 45 minuti senza impatti negativi sulla rete elettrica. «A mio parere, dodici aree dotate di "Mega Charger" dovrebbero bastare a servire l’intero traffico pesante elettrico a lunga percorrenza nell’intera Svizzera», spiega Wülser. Grazie all’elettrificazione del traffico pesante, sarebbe possibile risparmiare milioni di tonnellate di CO2.

Il fondatore dell’impresa è convinto che i camion elettrici siano il futuro. Non crede invece nei camion con motore a idrogeno: questa tecnologia richiede strutture supplementari, costosi interventi di manutenzione e anche l’estrazione della fonte di energia è dispendiosa.

Wülser e Designwerk
Il nostro furbo narratore Wülser è come un inesauribile cilindro da prestigiatore. Dalla sua impresa esce ed esempio il modello per il Microlino utilizzato anche per i veicoli della Posta DXP di Kyburz. Wülser ha svolto un apprendistato presso Audi, ha studiato design delle automobili alla FHNW, ha lavorato per la scuderia di Formula 1 Petronas e ha passato sei mesi sul catamarano «Planet Solar» a solcare i mari del pianeta come responsabile delle comunicazioni. Nel 2008 ha fondato Designwerk e nel 2009 ha portato a termine la circumnavigazione del pianeta a bordo dello «Zerotracer» con il suo socio Frank Loacker. Dal 2021, Designwerk fa parte del gruppo Volvo.

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Questi sondaggi non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.
COMMENTI
 

carlo56 1 anno fa su tio
i camion elettrici esistono già… Il problema però è un altro, lo stesso che per le auto: i tempi di ricarica delle batterie, la distribuzione di stazioni di ricarica nei territori, ma soprattutto la capacità di energia elettrica pulita dei paesi, perché fa funzionalare un veicolo elettricamente con elettricità prododotta con gas, carbone o petrolio è altrettanto inquinante che mantenere gli attuali motori termici. A quel che mi risulta nel breve e medio periodo questa capacità non esiste e il rinnovabile non ce la fa. Senza contare i costi…

F/A-19 1 anno fa su tio
Risposta a carlo56
In Europa siamo i primi al mondo come costruttori di motori termici e di tecnologia raffinata, se introduciamo i motori elettrici saremo al soldo di chi detiene il controllo delle terre rare cioè la Cina. In sostanza ci stiamo inginocchiando sempre più, comunque ci sono alternative, vedasi cosa sta sviluppando Porsche in Cile con l’idrogeno per esempio.

Gianca_Zurzi 1 anno fa su tio
ma tutte queste batterie (come pure i pannelli PV ) che fine faranno tra 10 15 anni a fine vita? Non è che investiamo tanto e poi tra 10 15 anni ci rendiamo conto che erano meglio i motori a combustione interna?

Thinks 1 anno fa su tio
Risposta a Gianca_Zurzi
Ma hai idea della durata di vita di queste tecnologie, e soprattutto delle percentuali di riciclo per costruirne di nuovi con gli stessi materiali? Nel web troverai informazioni sorprendenti sul business del futuro...

Gianca_Zurzi 1 anno fa su tio
Risposta a Thinks
ecco cosa trovo: La maggior parte delle batterie in commercio sono oggi garantite per 8 anni o 160.000 km, anche se qualche costruttore dà copertura di chilometraggi maggiori, fino a 200.000 o 240.000 km sempre negli 8 anni, mentre qualcuno (come Fisker) annuncia una garanzia di 10 anni o 160.000 km.16 Apr 2022 Quindi tra 8 10 anni che ne sarà di tutte queste batterie?

Thinks 1 anno fa su tio
Risposta a Gianca_Zurzi
Bravo, hai fatto un buon lavoro, ma ti è sfuggito ancora che tutte le batterie provenienti dalla mobilità, perché non più efficienti, saranno impiegate nelle abitazioni x altri 10 anni. Una volta finita la loro vita verranno prese in consegna da ditte specializzate, dove specialmente x le litio recupereranno materiali fino al 98%!! Per poi costruirne di nuove! questo è il business del futuro!

Gianca_Zurzi 1 anno fa su tio
Risposta a Gianca_Zurzi
impiegate nelle abitazioni? Questa mi è nuova, e che ci fai a casa con una batteria? E quanto costa recuperare gli elementi da una batteria esausta? E dove sono queste ditte specializzate?

Thinks 1 anno fa su tio
Risposta a Gianca_Zurzi
Continua a cercare, ti sorprenderà scoprire che ci sono paesi più avanti di noi in queste cose, e quante tecniche esistono per accumulo di energia...

Thinks 1 anno fa su tio
Risposta a Gianca_Zurzi
Dimenticavo, molto probabilmente ti sarà nuova anche il fatto che in futuro forse l'accumulatore più grande per stoccaggio di energia, sarà il parco veicoli, infatti con le tecnologie bidirezionali di ricarica, tutti i veicoli potranno ricevere o dare energia alla rete in base al bisogno!! 😉

Princi 1 anno fa su tio
si si e la corrente per caricare le batterie?? camion , auto bici ecc... ridicolo

Thinks 1 anno fa su tio
Risposta a Princi
Non preoccuparti, c'è la fornirà la Germania visto che sono molto più avanti di noi con il solare ed eolico! Già circa 5 anni fa nelle giornate ottimali di sole e vento, hanno prodotto più energia di quella consumata dall'intero paese, e quella in eccesso la "regalano" all'estero! Pensa, ogni anno aumentano la produzione energetica da fonti rinnovabili equivalente ad una centrale nucleare di media potenza!! Noi invece continuiamo con "sa po' mia fa"...

gruzi 1 anno fa su tio
Risposta a Thinks
Ti sei perso la riaccensione delle centrali elettriche a carbone in Germania ?

Thinks 1 anno fa su tio
Risposta a gruzi
E tu ti sei perso l'obbiettivo puntato dalla Germania alla decarbonizzazione entro il 2030? Noi che obbiettivi abbiamo, quello di costruire altre centrali atomiche che già ora producono energia più cara rispetto alle rinnovabili?

Mattiatr 1 anno fa su tio
Risposta a Thinks
@Thinks sei molto male informato, in Svizzera non si punta all'apertura di nessuna centrale nucleare, anzi. In secondo luogo la componente maggiore del prezzo di questa è data dalla costruzione della centrale, dopodiché i costi di produzione sono perfettamente concorrenziali con le fonti rinnovabili. Banalmente per ridurre il costo di questa basta evitare che le aziende coinvolte vadano a cercare capitali sul mercato e fare un prestito a tasso zero (oppure adattato all'inflazione). Gli obbiettivi della Germania sul 2030 sono pure fantasie, non hanno ancora risolto i problemi dati dall'intermittenza di solare ed eolico, inoltre la forma stessa del territorio tedesco non consente loro di ampliare sufficientemente l'idroelettrico. In sintesi non hanno la capacità di garantire produzione costante nel tempo, superata una certa soglia di rinnovabili (che dipende da nazione a nazione) diventa sempre più complicato approvvigionarsi da rinnovabili. C'è un minimo di domanda elettrica che va garantito sempre, l'onere è subappaltato a gas, carbone e nucleare, resta solo da scegliere quale. Preferisci due fonti costose e inquinanti (a livello di CO2), oppure una che non emette nessun gas, funziona bene ed è logisticamente gestibile? (come gli scorsi 60 anni hanno dimostrato)

Thinks 1 anno fa su tio
Risposta a Mattiatr
Da come scrivi sembri un discepolo delle lobby del petrolio o nucleare... La politica attuale e il tam tam mediatico sulla crisi energetica stanno dimostrando quello che vorrebbero. Al costo del nucleare ti sei dimenticato di aggiungere le spese di smantellamento (forse superiori alla costruzione) e stoccaggio di quella porcheria che per millenni sarà un fastidio, e c'è chi la considera energia pulita, poi rifai i calcoli e vedrai il vero costo dell'energia atomica al KWh. E ricorda, visto che il "carburante" per farle funzionare arriva dall'estero, che non riuscirai mai ad essere energeticamente indipendente! La Germania forse è dico forse, per il 2030 non c'è la fa ad accumulare tutta l'energia per compensare l'alternanza di produzione, ma già negli scorsi anni stanno investendo parecchio in accumulatori giganteschi di ogni tipo per Tenersi l'energia in eccesso, invece di continuare a "regalarla all'estero! Questo è un buon modo di pensare e progredire...

Mattiatr 1 anno fa su tio
Risposta a Thinks
Non sono discepolo di niente ed evito di usarla come argomentazione, altrimenti potrei dire lo stesso di te a parti inverse e staremmo fermi con la discussione. Il costo di smantellamento di una centrale nucleare viene sottratto dalla vendita dell'energia che produce, questo non avviene per esempio per impianti eolici, solari o idroelettrici quindi il tema è perfettamente scartabile. Pure le materie prime atte a costruire pannelli solari e pale eoliche vengono dall'estero. Emergono fra queste per esempio le terre rare di cui la Cina attualmente è il maggior raffinatore a livello globale maggiore agli altri di una percentuale imbarazzante. Ergo tema 2 eguale per tutto, sia questo nucleare, rinnovabile, gas o petrolio. Il materiale esausto non è un problema, come non lo è stato per gli scorsi 60 anni, anzi, la ricerca ha fatto passi da gigante e ci sono soluzioni per riusarle per creare ulteriore energia, riducendo il tempo per la quale rimarrà radioattivo. Comunque sia rimane più gestibile rispetto ad altri rifiuti, prodotti pure dalla creazione di verdissime pale eoliche. Gli unici sistemi d'accumulo a livello di rete attualmente sono gli sbarramenti idroelettrici con stazione di pompaggio (vedi Verzasca, impianti Vallemaggia, ...) che richiedono il sacrificio di suolo non indifferente, cosa che in Svizzera siamo poco disposti a fare. Ergo l'energia in eccesso te la tieni solo se hai un posto dove metterla, attualmente non c'è, dovremmo aumentare le dighe, proponi il posto che la facciamo. Comunque non so te, ma su qualcosa che va fatto oggi non posso logicamente usare qualcosa che domani potrebbe risultare da una ricerca scientifica.¶ Comunque sia mi pare di esser stato abbastanza chiaro nell'espressione: Non disponiamo delle tecnologie sufficienti per approvvigionarci unicamente da fonti rinnovabili, pertanto necessitiamo di una fonte che sia costante. Fra queste fonti attualmente abbiamo, sviluppabile su scala sufficientemente larga, gas, carburanti derivanti da petrolio, carbone o nucleare. Essendo le prime tre emittenti di gas clima alteranti e l'ultima di un materiale per quanto radioattivo, logisticamente gestibile senza troppi problemi, io preferisco la fissione. Questo non indica il ripudio di solare, eolico o fotovoltaico, anche perché personalmente le apprezzo. Non mi pare mi renda un lobbista. Inoltre quello che fa la Germania m'interessa poco, visto che è totalmente diversa da noi (superficie, popolazione, industria, ...), inoltre il mondo non finisce lì, hanno deciso di fare pale eoliche offshore? Bene contento per loro, molte più nazioni nel mondo stanno costruendo reattori, oppure ne stanno progettando di nuovi. Siamo una delle 3 nazioni a livello globale che hanno deciso di smantellarli, forse saremo gli unici geni al mondo, però non mi pare.

Emib5 1 anno fa su tio
Risposta a Mattiatr
MattiaTr Non sono più per nulla certo che il costo di smantellamento e conservazione delle scorie sia già stato pagato dal consumatore e che le società proprietarie abbiano fin dall'inizio accantonato la somma che sarà poi necssaria che è veramente ingente. Questa storiella è stat raccontata per anni a chi avesso visitato un impianto, io l'ho fatto parecchie volte. Negli ultimi anni si è scritto invece della richiesta dei proprietari di coprire i costi per la chiusura degli impianti, quindi a conferma che il capitale eventualmente accumulato è una frazione !

Thinks 1 anno fa su tio
Risposta a Mattiatr
Mattia.... Riassumendo sei della schiera dei "sa po' mia fa"...ci sarebbe da scrivere molto, ma manca il tempo. Sai, mi viene in mente Musk, quando si è messo in mente di fare auto elettriche, tutti a schernirlo che è un pazzo visionario (magari un po' pazzo lo è 😂), poi tutti a fare auto elettriche... Vedi sono le persone come lui che cambiano il mondo e il modo di vedere le cose, benvengano persone così...

IlBiologo 1 anno fa su tio
La mobilità elettrica con accumulatori così pesanti come gli attuali è una vera e propria follia. Potrebbe diventare sostenibile se il rapporto potenza/peso delle batterie fosse migliorato almeno di un fattore 5-10. Tutto il resto è uno spreco immane di energia.

Luisssss 1 anno fa su tio
Certo... con 47'000 batterie per camion e il camion trasporterà solamente un pacchetto da 2 kg..... Hahahaha.....

NonilTicineseMedio 1 anno fa su tio
Risposta a Luisssss
Beh se questo articolo è corretto i camion elettrici hanno un massa di sole 2t in più rispetto alle controparti endotermiche. Quindi non perdi chissà quanta capacità di carico (anche perché a meno che trasporti macerie o liquidi densi sarai prima limitato dal volume di carico che è uguale che dalla massa)

Emib5 1 anno fa su tio
Ci sono già modi puliti per produrre energia elettrica in modo neutro o quasi per l'ambiente: idroelettrico, pannelli fotovoltaici, pale eoliche, maree. L'energia elettrica è anche facile da trasportare, quindi non è così rilevante dove la si produce.

Lucia69 1 anno fa su tio
fintanto che i costruttori mettono un motore elettrico su una struttura ideata per il motore termico perdono in partenza.... discorso valido sia per automobili che per camion!

NonilTicineseMedio 1 anno fa su tio
Risposta a Lucia69
chiaramente un veicolo progettato dall'inizio per essere elettrico sarà più efficiente, ma per ora è un buon primo step più che buono per il nostro piccolo paese dove generalmente non si fanno trasporti pesantissimi da centinaia (o migliaia) di chilometri. Inoltre c'è l'approvazione lunga per nuovi camion elettrici e il grande costo iniziale, è più veloce ed efficiente convertire un camion che hai già comprato piuttosto che buttarlo e comprare uno nuovo intero elettrico

Don Quijote 1 anno fa su tio
Finché non siamo in grado di produrre energia con la fusione nucleare la mobilità elettrica a emissioni zero è un dogma ecologista, più dannoso che risolutivo. Ai produttori non frega niente dell'ecologia, loro inseguono il business, non importa se dogmatico o con buon senso.

Mattiatr 1 anno fa su tio
Risposta a Don Quijote
Per la fissione puoi aspettare gli ultimi decenni di questo secolo, ti farò sapere quando sarò in pensione. Fino ad allora potremmo anche rivalutare la scelta sulla fissione, visto che siamo una delle poche nazioni ad averla ripudiata.