Cerca e trova immobili

MobilitàGli studenti dell’ETH costruiscono gli aerei elettrici del futuro

21.01.22 - 10:00
Alcuni studenti del Politecnico federale di Zurigo (ETH) stanno sviluppando un piccolo velivolo alimentato a batteria.
Foto: Jan Graber
Il team che mira a far decollare l’e-Sling, un piccolo velivolo alimentato a batteria: Elsa Wrenger, Rafael Sutter, Sander Metting van Rijn, Joël Meyer (v.l.). Non presenti nella fotografia: Jan Wallimann, Colin Jüni, Patrick Benito e Robin Feuz.
Il team che mira a far decollare l’e-Sling, un piccolo velivolo alimentato a batteria: Elsa Wrenger, Rafael Sutter, Sander Metting van Rijn, Joël Meyer (v.l.). Non presenti nella fotografia: Jan Wallimann, Colin Jüni, Patrick Benito e Robin Feuz.
Gli studenti dell’ETH costruiscono gli aerei elettrici del futuro
Alcuni studenti del Politecnico federale di Zurigo (ETH) stanno sviluppando un piccolo velivolo alimentato a batteria.
Quello che per loro è un semplice progetto di ricerca, presenta però un interessante potenziale di mercato. Una visita all’hangar.

Il velivolo non ha ancora mai staccato le ruote da terra. Il primo decollo dovrebbe avvenire in giugno 2022: il motore non è alimentato con cherosene ma con l’elettricità immagazzinata nelle batterie. Nonostante il cosiddetto e-Sling sia attualmente solo un progetto di studio del Politecnico federale, ci sono ottime probabilità che un giorno questo velivolo sarà disponibile sul mercato in tutto il mondo.

Ora ci troviamo in uno degli hangar dell’aeroporto di Dübendorf. Nel bel mezzo del locale si trova l’e-Sling: un piccolo velivolo del produttore sudamericano Sling Aircraft. Appositamente per il progetto dell’ETH, Sling ha completamente ridisegnato il velivolo e per discutere delle modifiche da apportare, uno degli studenti è andato fino in Sudafrica.

Guardandolo, si capisce subito perché l’e-Sling non può ancora decollare: manca il muso con la sua elica. Nella cabina di pilotaggio c’è un caos di cavi. Non ci sono i sedili. E ci sono due grossi buchi nelle ali. «Qui inseriremo le batterie», spiega Sander Metting, studente del Politecnico di Zurigo e membro del progetto che mira a far alzare in volo il piccolo velivolo alimentato a batteria.

Autonomia di 200 chilometri

Lì dove saranno montate le batterie si trovano di solito i serbatoi del cherosene. Non è solo l’aumento del peso totale a richiedere che le modalità di costruzione del velivolo siano completamente riviste: per poter volare abbastanza a lungo, anche l’efficienza deve essere migliorata. «L’e-Sling ha ali più larghe rispetto al modello originale», spiega Elsa Wrenger, studentessa ETH e anche lei membro del gruppo di progetto. La spinta ascensionale maggiore permette di viaggiare a velocità di crociera minore sgravando quindi il motore. Il velivolo dovrebbe attualmente riuscire a percorrere circa 200 chilometri.

Originariamente, era previsto un piccolo velivolo con batterie modulari che avrebbero potuto essere sostituite durante le soste intermedie in aeroporto. «Lo sviluppo della tecnologia delle batterie e di caricamento avanza tuttavia in maniera estremamente rapida», spiega Sander Metting. Ormai ha molto più senso caricare direttamente la batteria. Ma: «vogliamo sperimentare le opzioni disponibili», spiega
Wrenger.

La sicurezza al primo posto

Per gli studenti si tratta solo di un progetto di ricerca e non di uno sviluppo commerciale. Il team è composto da otto studenti. «Ognuno ha un proprio campo di specializzazione», spiega Wrenger, e molti avevano già conoscenze preliminari sui velivoli. Occorre inoltre ragionare sull’utilizzo concreto che potrà avere il velivolo. «Poiché in volo è molto silenzioso, posso immaginarmi un impiego per la sorveglianza dei parchi nazionali», spiega Metting.

Il progetto è sostenuto da numerosi sponsor appartenenti al mondo dell’economia. Sul relativo sito, sviluppato in maniera estremamente professionale, è aperta anche la ricerca di donatori. Gli studenti possono inoltre contare su numerosi esperti di aviazione per tutte le consulenze necessarie. «La sicurezza di tutti i componenti è al primo posto», spiega Sander Metting. La responsabilità è elevata.

«Siamo in contatto costante con l’UFAC [Ufficio federale dell’aviazione civile, n.d.r.]», aggiunge Wrenger. Il velivolo potrà prendere il volo il prossimo giugno solo se otterrà l’approvazione delle autorità.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.