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LifestyleOra è realtà: i gamer possono piantare alberi veri

03.05.22 - 11:00
Una casa di videogiochi svizzera offre ai gamer un gioco per smartphone che permette di impegnarsi per il clima.
dell’ambiente. Foto: Streax.gg
Grazie al gioco per smartphone «Climapower», un’impresa svizzera di videogiochi promuove progetti concreti per la protezione dell’ambiente. 
Grazie al gioco per smartphone «Climapower», un’impresa svizzera di videogiochi promuove progetti concreti per la protezione dell’ambiente. 
Ora è realtà: i gamer possono piantare alberi veri
Una casa di videogiochi svizzera offre ai gamer un gioco per smartphone che permette di impegnarsi per il clima.
In gioco, i giocatori potranno piantare alberi virtuali e per ognuno di questi un’impresa si impegna a piantare alberi reali.

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Un giorno, all’esperto di comunicazione Dominic Eichenberger è venuta un’idea: perché non sviluppare un videogioco in cui non ci si limita a giocare ma è anche possibile fare qualcosa per l’ambiente? Ma come? I videogiochi sono considerati dei veri mangiacorrente e come può un gioco digitale avere un effetto positivo sull’ambiente reale? Eichenberger, che lavora inoltre come consulente per il gamestudio svizzero Streax, ha quindi deciso di discutere con il CEO Flurin Jenal della sua idea.

Jenal non se l’è fatto ripetere due volte: ha sviluppato un gioco gratuito per smartphone mirato a giocatori di tutte le età, un cosiddetto casual game per giovani e anziani. Si chiama «Climapower». Jenal: «è uno dei primi mobile games che trasforma il gaming in qualcosa di significativo: un contributo nella lotta ai cambiamenti climatici.»

Modello di gioco speciale

Il principio del gioco è semplice: la prima versione prevede che i giocatori impersonino un topolino che raccoglie semi di alberi virtuali per poi piantarli. Il terreno di gioco contiene ostacoli, un deposito sicuro e sempre più nemici man mano che passa il tempo e fino a che non esiste più una via d’uscita. Con i giusti power-up è possibile eliminare i nemici che però ricompariranno gradualmente. Se si entra in contatto con troppi nemici è game over.

La particolarità di «Climapower» non è il gioco ma il modello su cui si basa: più alberi virtuali vengono piantati in gioco, più alberi veri verranno piantati nel mondo reale. Un albero vero per ogni cento alberi virtuali.

Jenal e Eichberger lavorano con partner del settore pubblicitario, della protezione climatica e della formazione nonché con un board climatico. I partner pubblicitari partecipano con i fondi necessari: più il gioco viene giocato, più sarà elevato il sostegno finanziario per la protezione climatica. In più finanziano anche la vincita giornaliera. «In questo modo i partner pubblicitari ottengono visibilità e promuovono la propria immagine», spiega Jenal. Sono integrati nel gioco in modo da non disturbare gli utenti.

La prima modalità di gioco di «Climapower»: raccogliere semi, piantare alberi e schivare i nemici. Fonte: Streax.gg/Youtube

 

Saranno piantati 1486 alberi

Alla fine della fase di gioco, la «competizione climatica», il denaro viene girato ai partner per la protezione climatica che attuano i progetti concreti. In questo caso: piantare alberi. «In una seconda variante i giocatori potrebbero ad esempio raccogliere viti per la costruzione di una pala eolica», spiega Jenal.

I partner della formazione forniscono le conoscenze adatte e il board climatico (cfr. Infobox) offre consulenza, verifica la serietà dei partner pubblicitari e garantisce che non avvengano casi di greenwashing.

Il gioco è ancora in fase di sviluppo. Durante la prima «competizione climatica», che si è tenuta nel mese di aprile, i giocatori hanno piantato 148 582 alberi virtuali. La start-up fintech Neon, in qualità di partner, ha quindi incaricato Eden Reforestation Projects di piantare 1486 alberi veri. «Il limite massimo sarebbe stato un milione di alberi virtuali», spiega Jenal.

Non si tratta però solo di alberi. Jenal e Eichenberger, che hanno finanziato il gioco con fondi propri, vogliono acuire la consapevolezza sui problemi ambientali della loro generazione. «La gente della mia età non legge il giornale e non guarda la televisione», spiega il 32enne Jenal. La pubblicità online viene chiusa di riflesso.

I videogiochi parlano invece la stessa lingua. «Se il messaggio è trasmesso in modo divertente, è possibile raggiungere anche la nostra generazione», spiega con convinzione.

 

Streax e il board climatico
Il designer di videogiochi Flurin Jenal si è fatto un nome grazie al gioco di costruzioni «Struckd». Guida l’impresa svizzera di videogiochi Streax con sei professionisti affermati del settore del gaming.
Il board climatico di «Climapower» è composto da convinti fautori della protezione climatica: il Ceo di Reformhaus Mischa Felber, l’avvocato e convinta fan dello zero waste Valérie Schrämli, l’attivista climatica Marie-Claire Graf, Claus-Heinrich Daub, professore di sociologia e fondatore di Swiss Sustainability Challenge, e i due concept artist Frank e Patrik Riklin.

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