A questi organismi vengono attribuite straordinarie capacità di trasformazione.
Oltre ad alimenti e medicine, con i funghi è possibile creare case compostabili, pelle per abiti e molto altro ancora. Il potenziale è enorme.
Sembrano forme di vita provenienti da un altro pianeta: i funghi. Non sono né piante né animali. Si calcola che ne esitano circa cinque milioni di varietà ma noi ne conosciamo solo 140'000. La parte visibile è solo il frutto ed è quella che conosciamo meglio e che spesso troviamo sulle nostre tavole. Ma la parte più estesa del fungo vive sottoterra, è legata alle altre, comunica. E può costituire immense colonie.
Succede ad esempio in Oregon, negli Stati Uniti dove è stata scoperta una colonia di chiodini che si estende per più di nove chilometri quadrati. L’età stimata del fungo è di 2400 anni. Anche in Engadina esiste un rappresentante millenario di questa specie che si estende tra i 500 e gli 800 metri quadrati.
Capacità di trasformazione eccezionali
Non è però a causa della veneranda età che i funghi stanno guadagnando popolarità: in molti settori, vengono visti come ottime materie prime alternative a prodotti che generano elevate quantità di CO2. È nato un vero e proprio hype per la potenzialità dei funghi di elevarsi a salvatori del pianeta.
Da tempo conosciamo gli svariati utilizzi dei funghi in medicina. Nel 1928, il medico britannico Alexander Fleming ha ricavato la penicillina dai funghi microscopici della muffa: così è nato il primo antibiotico della storia. Da allora, questa forma di vita eucariote ha un posto fisso nella medicina. Inoltre, i funghi sono considerati ottimi alleati per la maturazione del formaggio o per i processi di lavaggio e purificazione.
Grazie alla sua struttura composta dalle cosiddette ife, singoli filamenti unicellulari che si uniscono a formare il micelio, i funghi possono offrire molto di più.
Dalle scarpe fino ai mobili e alle case
La pelle animale può ad esempio essere sostituita da un prodotto a base di funghi. La start-up americana MycoWorks ha sviluppato un metodo per far crescere i miceli intrecciati per ottenere un’alternativa alla pelle particolarmente resistente dal nome di Reishi.
La start-up newyorkese Ecovative Design punta su funghi e materiali di scarto per produrre un materiale pressato con cui è possibile costruire mobili. Con un prodotto dal nome MycoFoam, Ecovative Design offre inoltre un sostituto al polistirene e con MycoFlex anche un materiale per imbottiture a base di funghi.
Molti pionieri sperimentano attualmente la produzione di materiali da costruzione. L’impresa svizzera Mycosuisse a Emmenbrücke ha ad esempio sviluppato delle mattonelle nonché delle lastre stabili a base di funghi. Le case di funghi sarebbero compostabili e questo materiale potrebbe sostituire il cemento che genera elevate emissioni di CO2. I prodotti a base di funghi sono adatti anche per materiali per l‘isolamento, la copertura e l’imballaggio.
Risolutore dei problemi del futuro
È stato supposto che dei 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’ONU stabiliti nel 2015, dieci potrebbero essere risolti tramite l’impiego dei funghi, soprattutto per quanto riguarda l’alimentazione.
In breve: i funghi hanno un’eccezionale capacità di trasformazione. Tuttavia, per i prodotti a base di funghi non esiste ancora un mercato di massa. Per ora la ricerca e la produzione sono esclusivamente di nicchia. L’istituto Fraunhofer calcola un tempo necessario per lo sviluppo tra cinque e i dieci anni prima che i funghi possano esibire la loro piena, miracolosa capacità di riparare il nostro ambiente.