Una nuova mappa online mostra che la percentuale di elettricità solare nel prodotto standard in Svizzera è minima.
Non abbiamo ancora realizzato l’urgenza dell’ampliamento delle infrastrutture, spiega la responsabile dello studio.
L’energia solare è attualmente sulla bocca di tutti. La pressione è tanta e proprietari di immobili e imprenditori si interessano all’installazione per vari motivi: sicurezza di approvvigionamento, prezzi elevati dell’energia o protezione del clima. Se non ci fossero problemi di fornitura e mancanza di manodopera, la svolta sarebbe ancora più veloce. Ma sarebbe davvero abbastanza veloce?
No, se prendiamo in considerazione le nuove ricerche sulla percentuale di energia solare nei prodotti elettrici standard in Svizzera: nel mix energetico standard svizzero (vedi riquadro), l’energia solare ha un ruolo marginale. «L’energia solare nell’approvvigionamento di base è solo una comparsa», scrive l’Alleanza climatica svizzera.
Energia solare prodotta: zero
L’Alleanza ha raccolto i dati in collaborazione con il servizio di confronto myNewEnergy. I risultati sono confluiti nella mappa online «Paesaggio dell’elettricità Svizzera» (cliccare a destra su «Quanta energia solare c’è nello Swiss Standard?») che mostra la percentuale di energia solare nel mix standard distribuito nei singoli Comuni. In Svizzera, la maggior parte dei consumatori riceve il mix standard del proprio Comune.
Più intensa è la tonalità di giallo sulla mappa, più è elevato il contenuto di energia solare nel mix energetico locale. La maggior parte della mappa è però… grigia. La quantità di energia solare è pari a zero. È soprattutto in alcuni Cantoni della Svizzera occidentale e settentrionale che l‘energia solare è implementata nel mix ma spesso in quantità minime.
La percentuale maggiore di energia solare si trova nel mix del Comune zurighese di Opfikon con il 25 per cento, seguito da Burgdorf con il 20 per cento e dai Comuni serviti dall’impresa argoviese AEW o dalla EWK Herzogenbuchsee (15 per cento).
Manca consapevolezza
Nemmeno le città si tingono di giallo acceso: se a Berna la percentuale di energia solare ammonta all’8 per cento, a Basilea è solo del 2,1 per cento. Nella città di Zurigo la percentuale ammonta a un misero 0,4 per cento. Il mix energetico di Ginevra, Losanna e Lugano non contiene nemmeno una minima quantità di energia solare.
«La Svizzera non ha ancora realizzato l’urgenza della svolta», spiega Christina Marchand di myNewEnergy. La ricercatrice ritiene che le cause siano da un lato l’elevata neutralità climatica delle centrali idriche esistenti e dall’altro la prevista chiusura degli impianti nucleari nel 2034.
Solo quando la percentuale di energia solare aumenterà anche nel prodotto standard potrà essere garantito un approvvigionamento sicuro a lungo termine. Secondo Marchand, attualmente hanno un ruolo importante anche i problemi di fornitura e la mancanza di manodopera ma queste lacune sono state create molto prima.
Le regioni incontaminate dovrebbero restare incontaminate
Ora spetta alla Confederazione e ai Cantoni definire le condizioni quadro per il rapido sviluppo dell’infrastruttura solare. Dovranno anche impegnarsi per accelerarlo personalmente, ritiene la ricercatrice della ZHAW. Parcheggi, impianti di depurazione e muri lungo le strade sono perfetti per accogliere nuovi impianti solari. Marchand: «Anche le imprese devono dare il loro contributo.»
In alta montagna si trovano regioni in cui sono già stati installati pannelli solari su infrastrutture come impianti di risalita, strade e piste da sci. «Le valli incontaminate dovrebbero tuttavia restare tali», spiega. Secondo Marchand, è controproducente mettere in contrapposizione la protezione della natura alla protezione del clima. «Se la crisi climatica distruggesse la natura, anche la protezione del paesaggio non servirebbe più a nulla», spiega.
Mix energetico standard
L’elettricità viene generalmente fornita da produttori locali di elettricità sotto forma di prodotto standard. Il fornitore stabilisce la quota di elettricità idrica, eolica, solare, atomica o da centrali a carbone. Spesso si tratta del prodotto più economico ma meno ecologico con alte percentuali di elettricità prodotta in centrali atomiche o a energie fossili. Secondo myNewEnergy, è consigliabile verificare le offerte dei fornitori locali: spesso i prodotti ecologici costano solo poco di più del prodotto standard.