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Innovazione & energiaI satelliti che indagano sui cambiamenti climatici

31.12.21 - 10:00
Dati vitali per studiare i cambiamenti climatici.
Foto: ESA
Con l’aiuto dei satelliti della flotta Copernicus è possibile osservare con precisione gli effetti dei cambiamenti climatici sulla Terra
Con l’aiuto dei satelliti della flotta Copernicus è possibile osservare con precisione gli effetti dei cambiamenti climatici sulla Terra
I satelliti che indagano sui cambiamenti climatici
Dati vitali per studiare i cambiamenti climatici.
In orbita attorno alla terra, i satelliti raccolgono dati sull’aumento del livello dei mari, sullo scioglimento delle calotte polari e sulle emissioni di CO2 per trasmettere importanti informazioni sui cambiamenti climatici agli esperti.

Per la lotta contro i cambiamenti climatici, il mondo non basta. Circa la metà dei valori rilevanti per il clima possono essere rilevati solo via satellite. Senza i più di 150 satelliti che orbitano attorno al nostro pianeta, non sarebbe possibile effettuare studi altrettanto precisi sui cambiamenti climatici.

Anche l’agenzia spaziale europea (ESA) ha lanciato satelliti nello spazio a questo scopo. Il primo satellite della cosiddetta flotta Copernicus è stato lanciato nel 2014; oggi la flotta comprende dodici satelliti scientifici. Possiamo considerarli come detective del clima che dallo spazio misurano il livello dei mari, lo scioglimento dei ghiacciai e il contenuto di metano e CO2 nell’atmosfera.

Dati completi

Chiaro: i satelliti di per sé non sono all’ultimo grido in fatto di sostenibilità. A causa dei gas di scarico rilasciati nell’atmosfera, il lancio di un razzo non è particolarmente sostenibile dal punto di vista climatico. Nel caso dei satelliti lanciati a scopo scientifico, i vantaggi sono però maggiori degli svantaggi grazie ai preziosi dati raccolti.

In pochi giorni, i satelliti possono ottenere uno sguardo completo sull’intero pianeta e raccogliere quindi dati completi. Dallo spazio è ad esempio possibile raccogliere dati precisi al millimetro in merito al livello dei mari. Questa tecnologia torna utile anche per misurare l’estensione dei ghiacciai e delle calotte polari. Anche lo scioglimento dei ghiacciai può essere osservato con precisione dallo spazio.

Laser, radar, tempo di risposta e riflessi

A causa del riscaldamento globale, ogni anno vanno perse enormi masse di ghiaccio. Per calcolare l’entità esatta del danno, i satelliti misurano i campi gravitazionali terrestri. Il principio recita: dove la massa di ghiaccio è maggiore, il campo gravitazionale è più forte. Le misurazioni vengono effettuate da due satelliti che orbitano uno dietro l’altro. I due apparecchi vengono mantenuti in movimento dai campi gravitazionali: grazie alle variazioni nella distanza è quindi possibile misurare la forza di gravità.

Per la misurazione del livello dei mari vengono invece impiegati satelliti dotati di radar. Questi inviano un segnale sulla Terra e misurano il tempo che impiega il segnale a raggiungere la superficie. Un tempo minore significa una distanza minore e quindi un livello più alto dei mari. Questo tipo di misurazioni viene effettuato regolarmente ormai da molti anni. In questo modo è possibile ottenere un quadro affidabile della situazione per sapere esattamente di quanti millimetri cresce il livello dei mari anno dopo anno.

Tre terabyte di dati al giorno

Anche lo stato della deforestazione globale può essere sorvegliato dallo spazio. Per farlo, si utilizzano immagini radar. A intervalli regolari, i satelliti scattano fotografie ad alta risoluzione di determinate regioni. In questo modo è possibile stabilire la diminuzione della superficie di foresta pluviale anche di notte e in caso di tempo nuvoloso. Per la misurazione della percentuale di metano nell’atmosfera viene invece analizzato il riflesso della luce solare poiché i gas serra assorbono la luce: se aumentano i gas presenti nell‘atmosfera, l’effetto sarà maggiore.

Il lavoro dei detective del clima nello spazio è decisamente impegnativo: il solo Sentinel-1 della flotta Copernicus invia ogni giorno fino a 3 terabyte di dati sulla Terra.

 

Autore: Lukas Rüttimann

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