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NOISIAMOILFUTUROCosa ne pensano gli svizzeri dei cambiamenti climatici?

07.06.20 - 17:18
Keystone
A partire dalla metà degli anni ’80, in tutto l’arco alpino si è assistito a un rapido scioglimento dei ghiacciai. Questo fenomeno è in correlazione diretta con l’aumento delle emissioni di gas serra e con il conseguente aumento delle temperature globali. Nell’immagine si vede ciò che resta del ghiacciaio del Pizol
A partire dalla metà degli anni ’80, in tutto l’arco alpino si è assistito a un rapido scioglimento dei ghiacciai. Questo fenomeno è in correlazione diretta con l’aumento delle emissioni di gas serra e con il conseguente aumento delle temperature globali. Nell’immagine si vede ciò che resta del ghiacciaio del Pizol
Cosa ne pensano gli svizzeri dei cambiamenti climatici?
La Svizzera è fortemente interessata dall’aumento globale delle temperature. Quali sentimenti associano gli svizzeri ai cambiamenti climatici?

Secondo il barometro della clientela 2020 sulle energie rinnovabili, i cambiamenti climatici generano forti emozioni in Svizzera. A partire dal 2011, il barometro della clientela, sotto la direzione scientifica dalla cattedra di management delle energie rinnovabili dell’Università di San Gallo (HSG), si è affermato come una delle analisi più complete dell’atteggiamento della popolazione svizzera in merito alla questione energetica. Il sondaggio, condotto con il sostegno di Raiffeisen e SvizzeraEnergia, è rappresentativo della popolazione per quanto riguarda il sesso, la regione di provenienza, il grado di formazione e le preferenze politiche dei partecipanti.

Il 53 per cento dei partecipanti si dichiara triste quando pensa ai cambiamenti climatici mentre il 37 per cento ne ha paura. Queste emozioni possono essere legate al fatto che più dei due terzi dei partecipanti (69 per cento) ritiene molto probabile che la propria regione sarà interessata dai cambiamenti climatici. Più della metà (51 per cento) dichiara che ciò succede già oggi. La Svizzera è davvero fortemente interessata dai cambiamenti climatici. Il riscaldamento registrato dall’inizio delle misurazioni nel 1864 corrisponde in Svizzera a quasi 2°C ed è quindi il doppio rispetto alla media mondiale (0,9°C). Una delle conseguenze di questi cambiamenti in Svizzera è lo scioglimento dei ghiacciai. A partire dalla metà degli anni ’80, in tutto l’arco alpino si è assistito a un rapido scioglimento dei ghiacciai. Il ghiacciaio dell’Aletsch, lungo 23 chilometri, è uno dei più conosciuti della Svizzera ma si sta pian piano sciogliendo: rispetto al 1870, il più vasto e largo ghiacciaio delle Alpi si è già ritirato di tre chilometri. A causa dello scioglimento dei ghiacciai, i pendii sono sempre più instabili.

Per gli scienziati, la causa è evidente

Secondo Rolf Wüstenhagen del dipartimento di management delle energie rinnovabili dell’Università di San Gallo, nel quadro dei cambiamenti climatici sono ancora presenti numerose lacune nelle conoscenze della popolazione: «mentre il 97 per cento degli esperti è convinto che i cambiamenti climatici siano causati dalla attività umane, i partecipanti sottovalutano questa cifra e pensano che solo il 69 per cento degli scienziati sia concorde».

Per la protezione del clima, i partecipanti ripongono grandi speranze nelle innovazioni tecnologiche. Il 78 per cento crede che le innovazioni tecnologiche avranno un ruolo di primo piano nella protezione del clima. Il 67 per cento degli svizzeri interrogati considera un cambiamento delle abitudini di consumo come il secondo passo più importante per risolvere il problema climatico. Nei confronti di questi cambiamenti delle abitudini di consumo si riscontrano tuttavia sentimenti contrastanti. Solo il 20 per cento ritiene piuttosto probabile o molto probabile che le persone decidano spontaneamente di ridurre il loro consumo di energia per proteggere il clima. Da un anno e mezzo, il movimento Fridays for Future si è ritagliato un ruolo di primo piano nei dibattiti per il clima. I risultati del barometro della clientela mostrano che l’80 per cento degli svizzeri è contento che ragazzi e giovani si interessino alle questioni ambientali e alla protezione del clima. D’altro canto, c’è un certo scetticismo in merito all’efficacia degli scioperi: il 62 per cento degli intervistati ritiene che le dimostrazioni non abbiano aiutato molto l’ambiente.

#NOISIAMOILFUTURO
Il movimento nazionale #NOISIAMOILFUTURO è sostenuto da rinomate imprese svizzere e da SvizzeraEnergia. L’obiettivo è invogliare la popolazione svizzera ad organizzare le proprie giornate in maniera più efficiente dal punto di vista energetico e ad impegnarsi attivamente per i temi dell’energia e della protezione del clima. In qualità di partner media, 20 Minuti sostiene #NOISIAMOILFUTURO con approfondimenti, reportage e quiz.

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