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AlimentazionePreferite acquistare alimenti bio o locali?

16.09.22 - 11:00
Quale prodotto è migliore? Quali effetti hanno i metodi di produzione agricola sull’ambiente?
Foto: 20min/Taddeo Cerletti
Questi maialini cresceranno nei prati di un’impresa agricola bio.
Questi maialini cresceranno nei prati di un’impresa agricola bio.
Preferite acquistare alimenti bio o locali?
Quale prodotto è migliore? Quali effetti hanno i metodi di produzione agricola sull’ambiente?
L’esperta di alimenti Alexandra Gavilano di Greenpeace ha tutte le risposte.

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Questi sondaggi non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.

Signora Gavilano, quali sono i maggiori problemi della produzione agricola di alimenti?

Sia la crisi climatica che l’estinzione di massa di specie animali sono strettamente interconnesse con le nostre abitudini di consumo che portano a uno sfruttamento intensivo del suolo con macchinari pesanti e monocolture, spesso con un impiego elevato di pesticidi. L’allevamento intensivo consuma inoltre moltissimo mangime sia nel nostro Paese che all’estero e trascura il benessere degli animali. Spesso la produzione di alimenti è oltretutto legata a condizioni sociali di lavoro insostenibili. Anche concimi e pesticidi si basano su materie prime di origine fossile come il petrolio.

Che peso ha l’allevamento sull’ambiente?

Come mostra il rapporto del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, questo settore è una leva importante per la protezione del clima e delle specie. In Svizzera abbiamo troppi animali che non sono adatti al luogo in cui si trovano. Necessitano di mangime che deve essere importato dall’estero o coltivato nei campi dell’Altopiano utilizzando liquami animali. L’utilizzo di queste sostanze ha un effetto negativo sulle acque, sul suolo e sui boschi. I macchinari agricoli distruggono inoltre lo strato naturale di protezione dei prati contribuendo così all’estinzione di numerose specie.

Quali sono secondo lei le cause dello sfruttamento del suolo?

La nostra economia è orientata alla massimizzazione del profitto: al centro non si trovano quindi né l’uomo né la natura. Seguiamo un sistema astruso e per nulla trasparente che mira solo alla protezione del profitto. Questo promuove i monopoli di mercato nel settore dell’allevamento di animali da reddito, per il commercio al dettaglio e per il commercio agricolo.

Ci sono contadini in Svizzera che non hanno il marchio bio ma lavorano in modo sostenibile per l’ambiente. Dovrei quindi puntare sempre su un prodotto locale?

La certificazione BioSuisse non è un obbligo ma garantisce tuttavia un certo standard. Un produttore locale fidato può essere una buona idea fintanto che non abusa della nostra fiducia.

Sarebbero necessari altri tipi di certificazioni per un’agricoltura positiva per l’ambiente?

Non abbiamo bisogno di altri certificati ma di una soluzione globale per proteggere l’intera agricoltura svizzera. Dobbiamo trovare insieme un modo che sia equo ed ecologico.

Quali prodotti andrebbero in ogni caso evitati?

I prodotti coltivati all’estero e poi importati dai commercianti al dettaglio che spesso non sono prodotti in modo equo né sostenibile e che sono sottoposti a lunghi trasporti.

Quali prodotti animali classificherebbe come «okay»?

A questo scopo abbiamo pubblicato il documento sul futuro dell’agricoltura «Landwirtschaft mit Zukunft». Fondamentalmente, ne risulta che dovremmo consumare molti meno prodotti di origine animale e che se decidiamo di farlo dovremmo assicurarci che il bestiame sia nutrito con foraggio secco, che rispetti le direttive locali e che l’allevamento rispetti il benessere degli animali.

Quanto è sostenibile la produzione in serra di frutta e verdura in Paesi come ad esempio la Spagna?

Anche in questo caso, a beneficiarne sono solo i commercianti al dettaglio. La regione dell’Almeria, ad esempio, soffre di gravi mancanze d’acqua. Poiché gli svizzeri vogliono le fragole già in marzo, le riserve d’acqua laggiù scarseggiano. Spesso, inoltre, i lavoratori sono rifugiati che lavorano in pessime condizioni.

Meglio scegliere il prodotto biologico coltivato all’estero o il prodotto locale che però non è bio?

Dipende dal prodotto e non è possibile dare una risposta generale. Dal punto di vista ecologico e sociale, dovremmo consumare prodotti biologici, locali, di stagione e di origine vegetale. Solo così sarebbe possibile raggiungere una sicurezza alimentare che non dipenda dal mercato libero.

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