Nel 2024, per la prima volta, il colosso bancario elvetico pubblicherà informazioni su questo tema.
DAVOS - Il direttore generale di UBS Sergio Ermotti si aspetta che i governi facciano di più per mobilitare capitali privati destinati a lottare contro la perdita di biodiversità. Oggi a Davos (GR) ha annunciato che nel 2024, per la prima volta, il colosso bancario elvetico pubblicherà informazioni su questo tema.
"Le istituzioni finanziarie possono facilitare il contatto tra investitori, però "la principale forza trainante dev'essere la politica. Non possiamo essere noi", ha dichiarato Ermotti alla stampa in occasione del Forum economico mondiale (WEF), che ha aperto i battenti questa sera.
UBS auspica un quadro legislativo e normativo comune a livello internazionale per attrarre gli investimenti destinati alla natura. In un rapporto pubblicato oggi, la grande banca ammette che la finanza deve sostenere la promozione di nuove tecnologie per ridurre la perdita di biodiversità entro il 2030.
Per Ermotti è necessaria la collaborazione tra governi, mondo accademico, settore privato e società civile. Il deficit di investimenti per ridurre la perdita di biodiversità raggiungerà i 700 milioni di dollari (circa 600 milioni di franchi al cambio attuale) all'anno entro il 2030.
Il ticinese ha promesso che quest'anno UBS pubblicherà, insieme ai risultati, indicazioni conformi alle direttive del gruppo di lavoro internazionale sulle dichiarazioni finanziarie legate alla natura (TNFD, Taskforce on nature-related financial disclosures).