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TICINOAntisemitismo, Bianchi: "Non confondiamolo con la nostra critica a Israele"

10.11.08 - 19:35
Keystone / Epa Hana Kalvachova
Antisemitismo, Bianchi: "Non confondiamolo con la nostra critica a Israele"

BERLINO - Ieri la Germania ha ricordato la notte dei cristalli, il pogrom che diede inizio alla persecuzione degli ebrei in Europa. Nella notte tra il 9 e 10 novembre 1938 in tutto il Reich vennero date alle fiamme 1400 sinagoghe e aggrediti molti ebrei senza che la polizia intervenisse. Lo Stato hitleriano sanciva così l'esclusione totale degli ebrei dalla società tedesca.

In questi giorni in Germania ha destato un certo scalpore la decisione di 11 deputati della Linke, partito di sinistra nato dall'unione della WASG (Wahl für Alternative und Soziale Gerechtigkeit, Scelta per una giustizia alternativa e sociale) e della PDS (Partei des Demokratischen Sozialismus, erede della SED, il partito unitario socialista unito che governava la DDR), di astenersi dal voto riguardante una risoluzione contro l'antisemitismo.

Critiche sono piovute da tutte le forze politiche rappresentate in parlamento. Gli undici sono stati accusati di appartenere all'antica tradizione della DDR, che mal tollerava la politica filo-americana adottata da Israele. Dieter Graumann, del Consiglio centrale degli ebrei tedeschi che ha sede a Francoforte sul Meno, ha giudicato la scelta degli 11 deputati come "scandalosa e vergognosa", accusando la Linke di essere ancora oggi contaminata dal tradizionale odio dei tempi della DDR nei confronti di Israele.

Da parte della Linke, gli undici hanno motivato la loro astensione denunciando il fatto che "la risoluzione cerca di etichettare come antisemiti e antiamericani coloro che esprimono le loro critiche alla politica di guerra della Nato, degli Stati Uniti e di Israele". Ai deputati della Linke infatti non è piaciuto il passaggio in cui si dice che "la solidarietà con Israele è una parte indissolubile della ragione di Stato tedesca e che la solidarietà con i gruppi terroristici e antisemiti come Hamas e gli Hezbollah sconfinano i limiti della critica nei confronti della politica israeliana".

Come in Germania, anche nella sinistra locale sono indubbie le simpatie nei confronti della causa palestinese e l'aspra critica nei confronti di Israele. Gianluca Bianchi, segretario del Partito Comunista ticinese, ammette che "in una certa sinistra la contrarietà alla politica dello Stato di Israele, ogni tanto supera il limite che potrebbe essere inteso come antisemita" ricordando la posizione del Partito comunista ticinese che resta fermamente e assolutamente contrario all'antisemitismo": "E' vero - ha dichiarato Bianchi - che in questi anni nella sinistra vi è il problema, e qui si pone il limite, di rischiare di cadere nell'antisemitismo di fronte alla politica dello Stato di Israele. E ciò dobbiamo evitare di fare".

"In tutti i casi - ha precisato Bianchi - dobbiamo stare molto attenti a non confondere la critica allo Stato d'Israele, che va mantenuta e il rischio di cadere nell'antisemitismo. Non vorrei però che tutto ciò che viene rimproverato nella politica adottata dallo Stato di Israele venga intesa come antisemitismo".

Le celebrazioni del 70esimo anno del Pogrom intanto sono oramai archiviate e il Cancelliere tedesco Angela Merkel ha invitato tutti "a non tacere per non dimenticare".

p.d'a.

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