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STATI UNITIDe Blasio chiama, il sostenitore viene liberato

14.02.14 - 15:19
Primi guai per il neo-sindaco di New York
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De Blasio chiama, il sostenitore viene liberato
Primi guai per il neo-sindaco di New York

NEW YORK - Il "New York Times" li chiama i primi "mal di testa" del nuovo sindaco. Fatto sta che Bill de Blasio, a poco più di un mese dal suo insediamento, è travolto dalle polemiche, sperimentando quanto dura sia la vita da primo cittadino della più importante città d'America.

L'ennesima bufera di neve di questo freddissimo inverno newyorkese lo ha colto di nuovo impreparato. E se la volta precedente il sindaco progressista era stato accusato di voler "punire" la Manhattan benestante, non pulendo a dovere le strade del ricco Upper East Side, stavolta a scatenare le polemiche è stata la decisione di tenere aperte le scuole pubbliche, costringendo bambini e genitori a muoversi in piena tempesta.

Ma a rendere de Blasio particolarmente teso e nervoso davanti alla stampa è un'altra vicenda, ben più grave: quella della famigerata telefonata a un alto funzionario della polizia per interessarsi di un vescovo amico e suo sostenitore politico arrestato a Brooklyn. E poi, subito dopo la chiamata, rilasciato. In conferenza stampa è stato un fuoco di fila di domande, a cui il sindaco - raccontano i media locali - ha risposto con un tono di voce insolitamente basso e imbarazzato.

"Era una situazione inusuale, dove un esponente di spicco della Chiesa stava sperimentando un'esperienza inusuale. Ho pensato fosse appropriato indagare, informarmi", ha spiegato. Ha quindi raccontato come l'alto funzionario del New York Police Department a cui è arrivata la sua chiamata, intorno alla mezzanotte, abbia telefonato a sua volta al commissariato dove si trovava il prelato, apprendendo che la decisione di rilasciarlo era stata già presa. "Fine della storia. Non c'è stata nessuna mia richiesta su come gestire il caso. Il protocollo è stato seguito al 100%", ha concluso de Blasio.

Peccato che - come sottolineano diversi esperti interpellati dal "Wall Street Journal" - ai funzionari di polizia non è permesso rimettere in libertà una persona che ha disatteso un mandato di comparizione, non presentandosi in tribunale. E di mandati spiccati verso il pastore Orlando Findlayter ce ne sono ben due. Il prelato deve infatti rispondere alle accuse mossegli dopo un fermo dell'ottobre scorso, durante una manifestazione pro immigrati a Manhattan. Ora, l'unica eccezione in cui può essere deciso il rilascio - si spiega - è che la persona arrestata sia molto anziana o malata. E nessuno dei due casi può riguardare il pastore di Brooklyn.

Insomma - scrive ancora il New York Times - la difesa di de Blasio non convince. E dopo quelle del City Comptroller, massima autorità cittadina che vigila sulle frodi e gli abusi nel governo della città, sono arrivate durissime anche le critiche del Common Cause of New York, osservatorio governativo: "Qui la sola cosa inusuale - si afferma replicando alle parole di de Blasio - è che un sindaco sia coinvolto in una situazione che dovrebbe riguardare solo la polizia. Ed è del tutto inappropriato che un sindaco faccia favoritismi". Sarà la fine della storia, come afferma de Blasio?

Ats Ans

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