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BELLINZONAAMB, MPS per il referendum ma fuori dal comitato

23.06.14 - 11:33
AMB, MPS per il referendum ma fuori dal comitato

BELLINZONA - Il movimento per il socialismo (MPS) sostiene il referendum lanciato a Bellinzona contro la decisione del consiglio comunale di assumere una partecipazione minoritaria del 4% della Repartner AG, società controllata da Repower, società quotata alla borsa svizzera.

 

L'MPS, però, non aderirà al comitato interpartitico che ha promosso il referendum. Le motivazioni del comitato appaiono, agli occhi di Pronzini e compagni, “per lo meno discutibili”. A cominciare dal nome del comitato stesso "Giù le mani dalle AMB", che si rifà allo slogan coniato per la lotta delle Officine, ma stravolgendone il senso. “Infatti, nel caso in questione, sono piuttosto le AMB a "mettere le mani" su una parte di un'altra società”.

 

“La logica con la quale noi contestiamo la decisione del consiglio comunale” spiega l'MPS “è ben diversa. In particolare riteniamo che debba essere rimessa in discussione la logica concorrenziale e di mercato nella quale si inserisce la decisione presa. Una logica che vuole che le aziende comunali (di distribuzione o di produzione) sviluppino una logica di mercato e di concorrenza una contro l'altra; senza, tra l'altro, tenere in considerazione il fatto che il Ticino possiede non solo una grande azienda di produzione, ma una prospettiva di aumento di produzione pubblica non secondaria nella prospettiva, non più così lontana, di riscatto di alcune concessioni. In questo senso la soluzione più favorevole all'economia del cantone, in una prospettiva di interesse pubblico, nonché migliore per i consumatori, sarebbe quella di una grande azienda cantonale di produzione e distribuzione, attraverso una trasformazione dell'AET in azienda di produzione e distribuzione finale e l'assunzione da parte sua delle aziende locali di distribuzione e produzione”.

 

Per l'MPS la logica sviluppata dall'AMB e dalla maggioranza del consiglio comunale è sbagliata, e per questo va combattuta. “Una opposizione ben diversa, come si può capire, da quella di partiti politici (come il PPD) che hanno pesanti responsabilità nella gestione presente e passata dell'azienda elettrica cantonale (AET), che erano disposti a cedere alla SES (altro che Giù le mani!) l'AMB non più di qualche anno fa e che difendono logiche che in campo energetico tendono a favorire vettori privati (accordo Metanord, approvato quasi contemporaneamente dal Consiglio comunale di Bellinzona) e sicuramente non ambientalmente compatibili”.

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