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CANTONEL'AITI dice no ai salari minimi e sì ai Gripen

20.03.14 - 09:55
L'AITI dice no ai salari minimi e sì ai Gripen

LUGANO - L'AITI prende posizione in merito a due oggetti in votazione il prossimo 18 maggio e dice no all'iniziativa sui salari minimi (che chiede di introdurre un salario minimo di 22 franchi l'ora, pari a circa 4'000 franchi al mese) e sì invece all'acquisto dell'aereo da combattimento Gripen.

Per quanto riguarda il salario minimo l'AITI giustifica il suo no in quanto causerebbe "un grave danno all'economia".
"Diversamente da quanto si potrebbe credere, se l'iniziativa in oggetto venisse accettata, né le persone meno qualificate, né i giovani verrebbero infatti favoriti da un salario minimo di 4'000 franchi mensili, in quanto i costi di mantenimento di tali attività per le imprese diventerebbero troppo elevati e questi lavoratori finirebbero per restare fuori dal mercato del lavoro". E ancora: "Oltre a mettere in pericolo l'esistenza di molti posti di lavoro tra i giovani e i lavoratori meno qualificati, un salario minimo per legge metterebbe inoltre in ginocchio anche le regioni e i settori economicamente più deboli. Grazie alle soluzioni contrattuali concordate dalle parti sociali che conoscono alla perfezione il tessuto economico in cui operano, oggi queste regioni e questi settori possono infatti contare su salari minimi adeguati. Proporre, così come immagina l'iniziativa, un salario minimo per legge, per giunta tra i più alti a livello internazionale, svuotando di senso e significato un partenariato sociale che ha dimostrato nel complesso di funzionare, non solo si incoraggerebbe di fatto in queste regioni e settori la soppressione di posti di lavoro, ma si incentiverebbe anche una diffusa delocalizzazione di imprese verso altre economie".

Inoltre, l'AITI fa notare che "il salario minimo di 4'000 franchi, proprio in una regione di frontieria come il Ticino costituirebbe un formidabile fattore di attrazione di nuova manodopera proveniente dall'estero".

Per quanto riguarda invece il sì all'acquisto dell'aereo da combattimento Gripen, l'AITI giustifica tale scelta col fatto che "saranno garantite controprestazioni interessanti per imprese svizzere e ticinesi; quest'ultime in particolare potranno usufruire del 5% della somma globale di 2,5 miliardi di franchi destinata all'acquisto di questi veivoli da combattimento".


 

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