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CANTONEI Verdi lanciano l'iniziativa per il salario minimo

09.04.13 - 11:41
In 60 giorni bisognerà raccogliere 100mila firme
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I Verdi lanciano l'iniziativa per il salario minimo
In 60 giorni bisognerà raccogliere 100mila firme

BELLINZONA - Parte oggi la raccolta firme per l’iniziativa popolare costituzionale “Salviamo il lavoro in Ticino!”. L’iniziativa chiede l’introduzione di salari minimi differenziati per mansioni e settori economici per "porre un freno alla crollo dei salari in Ticino, permettendo così di salvaguardare il lavoro dei residenti".

La grande disponibilità di personale frontaliero, combinata con la libera circolazione delle persone, ha effettivamente portato in Ticino a una forte pressione al ribasso dei salari. Come sottolineano i Verdi in una nota stampa odierna: "Negli ultimi anni la situazione è andata sempre più peggiorando e oggi è un fenomeno è da tutti riconosciuto".

 

A fronte di questa situazione, un comitato promotore patrocinato dai Verdi ha deciso il lancio dell’iniziativa popolare per l’introduzione di un salario minimo garantito per legge, per tutte le imprese non coperte da un contratto collettivo di effetto obbligatorio o da un CCL con salario minimo di riferimento. Il salario minimo dovrà essere differenziato per settore e mansione, e dovrà baserà sul valore mediano dei salari nazionali.

 

"Venendo a cadere il vantaggio economico dell’assunzione di personale frontaliero - suppongono gli iniziativisti -, le ditte torneranno, laddove possibile, a far capo a personale indigeno. Introdurre dei salari minimi va quindi a difesa del lavoro del personale".

 

Greta Gysin ha rimarcato come “sia giunto il momento di smettere di parlare del dumping salariale, per cominciare a combatterlo con misure incisive. L’iniziativa che lanciamo oggi risolve almeno una parte del problema”.

 

“Non è ammissibile che per tutelare il diritto alla libertà economica tutta la collettività debba accollarsi gli aiuti sociali per sopperire alle esigenze di chi non trova lavoro o pur lavorando non riesce a mantenere sé stesso o la propria famiglia.”, ha affermato Michela Delcò Petralli, “Il mondo del lavoro e la dignità dei lavoratori devono essere maggiormente tutelati, ne va anche della pace sociale!”.

 

“Non si vuole combattere il frontalierato”, le ha fatto eco Francesco Maggi, “in alcuni settori la presenza di frontalieri è vitale, pensiamo all’edilizia o all’industria. Ma il Ticino non può permettersi di diventare terra di frontalieri se questo va a scapito dei lavoratori residenti. Questo è un fenomeno che va combattuto”.

 

Infine, Rodolfo Pulino portando il sostegno dei giovani leghisti all’iniziativa, ha sottolineato il fatto che il problema sia particolarmente sentito anche fra i giovani.

 

Entro 60 giorni si dovranno raccogliere 10'000 firme. Il formulario è disponibile online sul sito dei Verdi. È possibile richiederne delle copie al numero 091/8257779.

 

 

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