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CANTONEPaolo Beltraminelli da oggi è presidente

27.02.13 - 08:02
Da oggi presiederà il Consiglio di Stato. Marco Borradori gli lascia il posto e intanto prepara le valigie per il suo ritorno a Lugano
Tio/ Andrea Pellerani
Paolo Beltraminelli da oggi è presidente
Da oggi presiederà il Consiglio di Stato. Marco Borradori gli lascia il posto e intanto prepara le valigie per il suo ritorno a Lugano

BELLINZONA -  Onorevole Beltraminelli cosa prova in questo importante momento della sua carriera?
"Dopo solo due anni in Consiglio di Stato divento già presidente, è chiaramente una forte emozione. È vero che non sono più di primo pelo però sento una grande responsabilità nel dover ricoprire questa carica, per me è un onore. Dovrò avere una visione generale su tutti i problemi che riguardano anche gli altri Dipartimenti".

L’assenza di Borradori si farà sentire?
"Borradori lo conoscevo già al liceo, quando lui era campione di ping pong. È una persona che per sua natura fa squadra. È un uomo della mediazione, elegante, gentile, Sicuramente in un governo collegiale è una persona che si integra bene. Marco Borradori è stato un punto di riferimento importante, ma non credo che senza di lui ci sarà instabilità".

Borradori dopo l’annuncio della sua candidatura per il Municipio di Lugano è rimasto fino all’ultimo a Bellinzona. Lei cos’avrebbe fatto?
"Trovandomi nella sua stessa situazione, probabilmente, avrei atteso la fine della legislatura. Capisco che dopo 18 anni  la voglia di fare qualcosa di nuovo è stata tanta. Ci poteva essere un cambio del Dipartimento, che tutto sommato il mio collega Borradori avrebbe auspicato. La mia impressione è stata quella che gli sarebbe piaciuto dirigere il Decs visto che è un grande amante della cultura. Il fatto di non aver cambiato Dipartimento dopo la quinta legislatura nello stesso posto può avere giocato un ruolo su questa importante scelta".

Se dovesse arrivare Bignasca  al posto di Borradori secondo lei prenderebbe il tanto “agognato” Dfe?
"Se viene lui in Consiglio di Stato a rivendicarlo ci sarà una bella discussione. Il Nano è un furbone. Io ho convissuto sette anni con lui lavorando bene, devi solo arginarlo un po’. Ha tantissime idee ma lui è un centrocampista, non segna mai. Fa il passaggio e aspetta che siano gli altri a realizzare".

 Parlando della sua amata Lugano. Alle prossime elezioni sulla lista Ppd ci sono Jelmini e Denti, due personalità agli antipodi. Ci sarà una lotta interna?
"È manifesto che la lista Ppd è una lista di battaglia, non si fanno regali. Sono due candidati (Jelmini e Denti) che hanno degli obiettivi alti. Tutti e due vogliono entrare in Municipio e faranno di tutto per entrarci. Jelmini credo che anche sui social appare per quello che è. Sta proponendo queste 20 pillole con una grafica molto accattivante. Ogni due o tre giorni propone un tema. Lo vedo visibile. Denti lo si nota su un cartellone elettronico posizionato vicino alla Resega dove la sua immagine viene aggiornata di tanto in tanto. Trovo che sia un modo abbastanza innovativo. Jelmini e Denti sono persone diverse, il primo è molto presente e impegnato. Denti come medico ha molti contatti con la gente. Hanno comunque tutti e due dei profili molto interessanti. Sono due personaggi complementari in una lista che si dice popolare democratica."

Cosa auspica dopo le votazioni di aprile?
"Mi auguro un Municipio coeso che sia meno competitivo con il cantone. È giusto a volte, è il ruolo delle parti, ma ci vuole un progetto comune. Il comune è sul campo vicino alla gente ma deve rendere atto al cantone di quello che fa. Ognuno con il suo ruolo può far bene. L’arrivo di Borradori penso possa aiutare a creare un ponte con il cantone".

Un pensiero a Giudici?
"Con lui è stato bello lavorare, è un ottimo sindaco e mi ha sempre lasciato molto spazio e responsabilità attribuendomi dicasteri molto importanti".

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