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CANTONE"Bignasca è il primo ad assumere frontalieri"

28.01.13 - 13:30
Il presidente dell'UDC ticinese Gabriele Pinoja sull'apparizione in Tv del leader della Lega: "Bignasca... La pensa bene, ma razzola male".
Foto Ti-Press
"Bignasca è il primo ad assumere frontalieri"
Il presidente dell'UDC ticinese Gabriele Pinoja sull'apparizione in Tv del leader della Lega: "Bignasca... La pensa bene, ma razzola male".

LUGANO - "Bignasca... La pensa bene, ma razzola male". L'apparizione del presidente della Lega dei Ticinesi a "La vita in diretta" su Rai 1 e le sue dichiarazioni in merito a frontalierato, stranieri e occupazione in Ticino, lasciano perplesso anche il presidente dell'UDC TI Gabriele Pinoja: "Con la sua professione credo che di frontalieri Bignasca ne abbia assunti. Costruire un muro, come dice lui, non è certo la soluzione. E, d'altronde, una soluzione semplice e banale non esiste. Noi crediamo fermamente nella nostra iniziativa contro l’immigrazione di massa che prevede il ripristino della preferenza indigena e il contingentamento dei frontalieri ma oggi possiamo solo  fare appello alla coscienza dell'impresa ticinese e dei datori di lavoro per favorire il lavoratore residente".

Eppure alla domanda "Come mai il datore di lavoro non assume manodopera locale" lui non ha saputo rispondere...
"È sintomatico, visto che è il primo ad assumere frontalieri".

Mentre ha preferito tacere la questione del dumping, argomento sul quale solitamente la Lega ha molto da dire invece...
"Innanzitutto non è vero, come ha voluto far credere, che da noi tutti i lavoratori frontalieri sono assunti con contratto collettivo, anzi. Sono numerosi i casi nel terziario dove gli stipendi viaggiano attorno ai 2000/2500 franchi al mese. È una situazione accettata di buon grado da parte del frontaliere il quale riesce ad entrare nel mondo del lavoro e guadagnare ciò che in Italia non  guadagnerebbe mai".

Manodopera che serve o che può essere sostituita con lavoratori residenti?
"Vivendo a Locarno conosco bene la questione del frontalierato del lavoro. Noi abbiamo bisogno di personale frontaliere per soddisfare la richiesta in alcuni settori come quello dalla sanità o dell'edilizia. Ma, a livello salariale, non ci devono essere differenze, altrimenti è un gioco al massacro. E soprattutto è necessario combattere duramente il fenomeno della sostituzione dei lavoratori ticinesi con i lavoratori frontalieri. Questo è un effetto perverso della libera circolazione che è sempre stato negato ma che, al contrario, è una realtà. Io come imprenditore non giustifico nessuna azienda che non sia attenta al tessuto sociale dove opera".

Su questo Bignasca non ha fatto cenno.
"Noi non sempre la pensiamo come la Lega. Eravamo d'accordo fino a quando Bignasca sosteneva idee che erano in linea con quelle dell'UDC. Poi è cambiato qualcosa, le idee non erano più chiare, hanno iniziato ad essere meno coerenti, modificando la propria posizione da un momento all'altro. Vedi i preventivi votati in Consiglio di Stato e poi bocciati in Gran Consiglio, o la partecipazione nel comitato per il lancio dell'amnistia fiscale bocciata poi in Gran Consiglio. Oppure quando propone e sostiene a spada tratta la tredicesima AVS che per il 40% beneficerebbe degli stranieri. Cosa bisogna dire ancora".

Cosa sta succedendo quindi?
"Credo che Bignasca stia vivendo un momento di grande euforia per i successi che il suo partito ha ottenuto. Questo è un dato di fatto. Si sente molto forte, ma credo che adesso ci sia uno scollamento abbastanza importante tra lui, Consiglio di Stato e gruppo parlamentare. Noi ci troviamo spesso a constatare che la sua opinione cozza con quella dei suoi due Consiglieri di Stato. Poi in parlamento vediamo un gruppo parlamentare che non sa più in che direzione andare. Il movimento non ha una linea sulla quale è possibile fare affidamento. Inoltre, focalizzato com'è adesso sulle elezioni comunali di Lugano, credo che stia un attimo perdendo di mano la situazione cantonale".

A Lugano, inoltre, si è potuto notare un certo scollamento con l'UDC
"Pur non essendoci nessun "patto", se c'era qualcuno che forse si aspettava di essere coinvolto o ricevere un'offerta seria dalla Lega per far parte della loro compagine, questi poteva essere l'UDC. Ma non è successo, e non è un grosso problema. Noi continuiamo ad andare avanti con le nostre idee, anche senza essere in lista con la Lega. Certo è che se ogni volta che si sente attaccato Bignasca tira fuori la storia della mia Maserati e del fatto che l'UDC è un partito borghese bisogna ricordare alla gente che Bignasca girava con la Rolls Royce e con il valletto di colore… e che l’UDC è un partito interclassista con circa un milione di elettori in Svizzera che non sono certo tutti milionari come lui".

E certo è anche che per un Ticino che aspira ad essere regione turistica, quello di Bignasca in Rai non è stato sicuramente il migliore biglietto da visita
"Assolutamente no. Sotto il profilo turistico, e non solo, noi abbiamo bisogno di italiani, come loro hanno bisogno di noi. Se l'euro dovesse risalire la china per noi sarebbe molto importante accogliere, e volentieri, chi volesse trascorrere in Ticino le proprie vacanze".

 

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