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CANTONE"I tempi sono cambiati, BancaStato non è più il giocattolino del PLRT"

14.11.12 - 16:18
Il presidente dei Verdi Sergio Savoia spiega le sue ragioni perché Fulvio Pelli, presidente del CDA di Banca Stato, "deve fare un passo indietro"
Foto d'archivio (Tipress)
"I tempi sono cambiati, BancaStato non è più il giocattolino del PLRT"
Il presidente dei Verdi Sergio Savoia spiega le sue ragioni perché Fulvio Pelli, presidente del CDA di Banca Stato, "deve fare un passo indietro"

BELLINZONA - E' ancora un pasticciaccio. E al centro di questo caso vi è ancora la Banca dello Stato e il suo presidente Fulvio Pelli. Questa volta l'errore dei vertici dell'istituto di credito pubblico è stato quello di non aver informato il Consiglio di Stato e le autorità di controllo parlamentare sulla cifra versata all'ex vice-presidente del CdA di Banca Stato, Tuto Rossi.

Nella risposta al deputato Saverio Lurati, presidente della Commissione per il Controllo del mandato pubblico di Banca Stato, il Governo ha spiegato che "occorre distinguere fra il segreto bancario e il segreto su una transazione fra la Banca e un ex-organo di Banca Stato come l’avvocato Tuto Rossi, già vice-presidente del CdA di Banca Stato, in margine a operazioni di investimento ad alto rischio senza sufficiente copertura che hanno portato alla condanna del signor Tuto Rossi per amministrazione infedele qualificata, in correità con Urs Betschart, funzionario della Banca, condanna confermata dalla Corte di diritto penale del TF del 18 ottobre 2010, investimenti che secondo la Banca le hanno causato un danno patrimoniale di franchi 13.826.560,00. Questa vertenza è stata ed è di dominio pubblico e non riguarda gli averi in deposito del signor Rossi presso Banca Stato, o da essa gestiti nell’interesse del cliente, o ancora sue posizioni debitorie nei confronti della Banca, concerne bensì un danno di rilievo che la Banca pretende di avere patito per colpa del signor Rossi".

Il Governo cantonale, richiamandosi al principio della trasparenza e al diritto di essere informati sull'andamento degli affari della Banca, spiega che nel caso specifico, "il Consiglio di Stato ritiene che sia da escludere che il segreto bancario possa essere opposto alla richiesta di informazioni dettagliate sui termini della transazione da parte della Commissione del controllo del mandato pubblico, semplicemente perché di segreto bancario non si tratta, ma della riparazione di un preteso danno patrimoniale rilevante patito da un ente dello Stato. Ciò nondimeno trattasi di una vertenza che riguarda anche un privato cittadino e come tale occorre effettuare una ponderazione di interessi onde stabilire se su questo interesse singolo prevalga l’interesse pubblico a informare la Commissione del controllo del mandato pubblico trattandosi di un affare che rientra nelle sue competenze di controllo di una transazione la quale può avere una sensibile incidenza sull’adempimento del compito delegato all’ente autonomo”. 

In altre parole, in questo caso il segreto bancario non c'entra niente. Ed è sulla scorta di queste considerazioni che il presidente dei Verdi Sergio Savoia chiede le dimissioni del presidente del CdA.

Presidente Savoia, è la prima volta che chiede le dimissioni di Pelli dalla presidenza del CdA di BancaStato, vero?
"Sì, ma se lo avessi fatto prima sarei stato lungimirante".

Perché?
"Perché questo ultimo caso assomiglia ad altri due già visti in passato: Axxion Bank e caso Barbuscia. In tutte queste tre occasioni, Pelli si è comportato sempre allo stesso modo: non ha informato la commissione di controllo giustificandosi con il segreto bancario. E questo dimostra il suo modo di operare, che oggi non è più tollerabile. E il governo lo ha sconfessato".

Perché oggi non è più consentito nascondere queste informazioni? Perché è richiesta più trasparenza?
“Per almeno tre motivi. Il primo riguarda il suo ruolo di banca cantonale. Stiamo accingendoci ad affrontare un periodo di crisi economica grave e questa banca deve rispettare il suo mandato, ossia quello di aiutare l'economia ticinese e mantenere la sua credibilità nei confronti dei ticinesi. Gli equilibri politici sono cambiati: la commissione di controllo vuole controllare ed è composta da persone serie. E sono d'accordo con Lurati. La Banca Stato poi si muove in un ambito internazionale ed aspira a diventare un player di una certa importanza e non possiamo più far finta che sia il giocattolino di alcuni membri del Partito Liberale. Pelli farebbe bene se facesse un passo indietro”.

Pelli, però , agisce come se la banca fosse privata, in quanto BancaStato deve confrontarsi con il mercato...
"Loro devono decidere: se sono una banca pubblica rispondono al parlamento. Se non vogliono rispondere al parlamento, che abbiano il coraggio di chiedere di diventare privata. Loro non possono comportarsi se la banca fosse di proprietà di alcuni e allo stesso tempo godere della garanzia statale. Io ritengo che la banca dello Stato debba essere in mano pubblica e quindi rispondere al parlamento".

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